Carabinieri, Mistero della pistola sparita: trovata in caserma dopo 5 anni, esposto del Brigadiere derubato
UDINE. Una pistola d’ordinanza sparisce in caserma, il carabiniere che la custodiva nel cassetto della scrivania viene sottoposto a due indagini e altrettanti procedimenti disciplinari. Oltre che di omessa custodia delle armi, l’ex brigadiere è sospettato anche di furto.
Magistratura ordinaria e militare archiviano entrambi i fascicoli. Amareggiato dalla vicenda, Edi Sanson lascia la divisa dei carabinieri prima del tempo. Tutto finito? No. A distanza di cinque anni la sua Beretta è stata ritrovata e lui vuole giustizia, perché la pistola non è mai uscita dalla caserma del Comando provinciale di Udine.
Lo scorso giugno, infatti, è stata ritrovata in un condotto dell’aerazione, nel sottotetto dell’edificio di viale Trieste. Era avvolta nel cellaphone. Chi l’abbia infilata in quel pertugio resta un mistero.
«E’ stato uno scherzo di cattivo gusto? – si chiede l’ex carabiniere – O qualcuno ce l’ha con me. Se così fosse, sono preoccupato, perché c’è una persona pericolosa e io non so chi sia».
L’ESPOSTO
La pistola d’ordinanza è stata ritrovata per caso durante un intervento di manutenzione. Che sia l’arma sparita dal cassetto in cui Sanson l’aveva riposta, non c’è alcun dubbio.
Il Comando provinciale dei carabinieri ha subito comunicato il ritrovamento all’autorità giudiziaria e avviato accertamenti per capire chi e in quali circostanze abbia nascosto la Beretta. C’è tutta la volontà di far chiarezza su un episodio che aveva creato molte tensioni in viale Trieste. Anche Sanson, che del ritrovamento dell’arma è venuto a conoscenza per caso un paio di mesi fa, vuole la verità. Ed è per questo
che l’altro ieri ha depositato attraverso l’awocato Piergiorgio Bertoli un esposto in Procura.
Chiede che i responsabili della sparizione della pistola vengano individuati e puniti, E si riserva di costituirsi parte civile per recuperare le spese sostenute per difendersi (4.500 euro) e per pagare il costo della stessa pistola (240 euro).
IL GIALLO
La sparizione dell’arma viene denunciata il 14 aprile 2014. Era nel cassetto della scrivania chiuso a chiave, quest’ultima nascosta alla base del computer, in modo che il personale addetto alle pulizie non potesse trovarla. Sanson è stato indagato per l’ipotesi di omessa custodia dalla Procura di Udine. Fascicolo che il Gip archiviò su richiesta dello stessa Pm, il eguale evidenziò che la scrivania era in caserma, un luogo presidiato.
A Verona la Procura militare indaga per furto militare. Anche in questo caso il magistrato archivia. Seguono due procedimenti disciplinari. Adesso Sanson chiede nuove indagini, contesta gli accertamenti eseguiti nell’immediatezza per far luce sulla misteriosa sparizione dell’arma e nell’esposto suggerisce anche alcune piste investigative alla Procura. Ha sempre tentato di dimostrare che la pistola d’ordinanza non l’aveva smarrita, ma che gli era stata rubata.
LA DIFESA
«Avevo cercato di spiegare – afferma – che era impossibile che avessi perso la pistola, non l’avevo portata fuori dalla caserma, ma questa affermazione mi ha portato un ulteriore procedimento disciplinare. Oggi ho soltanto la necessità di conoscere il nome dell’autore del furto o dello scherzo». Vuole conoscere il
nome di chi ha preso la pistola per comprendere se può rappresentare una minaccia per lui e la sua famiglia. Perché dopo la sparizione della Beretta, c’è stato un episodio inquietante. Nel cassetto della scrivania di Sanson qualcuno ha lasciato un proiettile. E stato prelevato dal caricatore della pistola ritrovata nel sottotetto? Era un segnale? Sono interrogativi a cui i Carabinieri che stanno facendo gli accertamenti sono sicuramente già in grado di dare una risposta.
Redazione a cura di Cristina Antonutti per il Gazzettino di Udine