Carabinieri, Luzi: “Organico Arma in carenza di 11mila unità, servono anche più donne”
Il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Teo Luzi è intervenuto in un’audizione in Commissione Difesa alla Camera facendo un bilancio della situazione dell’Arma.
”L’Arma conta oggi 108.453 carabinieri, a fronte di un organico previsto dalle leggi di 119.788 militari. Una carenza di oltre 11.000 unità, pari a circa il 9,5% della forza’, ha detto.
”È un saldo negativo – ha sottolineato – che pesa molto sulla struttura organizzativa condizionando, in particolar modo, l’operatività delle unità minori: le Stazioni e le Tenenze Carabinieri, che rappresentano il reticolo di prossimità del sistema della pubblica sicurezza nazionale’. Cresce anche un’età media ormai troppo alta: «Oggi è di quasi 44 anni» e dieci anni fa era già di quarant’anni. Pesante il tributo pagato per l’emergenza Covid-19: «Nessun reparto è stato chiuso. Per questo abbiamo pagato un costo assai elevato, con 22 deceduti e oltre 10.000 Carabinieri contagiati».
Il Generale Luzi ha poi aggiunto che ci vogliono “più donne nell’arma e molte comandano stazioni, valore aggiunto”.
Poi ha sottolineato il “sostegno dei Carabinieri a campagna vaccinale con tutela a mezzi di distribuzione” con a disposizione 9 caserme carabinieri per centri vaccinali. Tuttavia l’Arma ha “pagato un costo elevato”: sono 22 i carabinieri morti e 10mila contagiati durante la pandemia fino a ora, precisando che “l’80% ha aderito al vaccino e il 65% ha già fatto prima dose”.
Un ufficio audit al Comando generale
Casi come quello della caserma Levante a Piacenza hanno gettato fango sull’Arma. Luzi non li cita, ma di certo c’è un nesso con l’annuncio «dell’attivazione presso il Comando Generale di un nuovo ufficio, posto alle dipendenze del Vice Comandante, cui saranno assegnati compiti di audit». Destinato a «integrare e rafforzare l’ordinaria attività di controllo condotta dalle gerarchie» e mirato a «situazioni che richiedano particolari approfondimenti, in relazione alla gravità dei fatti, alla loro diffusione e ai loro effetti sull’immagine dell’Arma». Mai più Piacenza, insomma. Soprattutto perchè in tanti, allora, sapevano.
Servizi in strada, Carabinieri pagati la metà dei soldati
Il generale Luzi solleva poi una questione non di oggi, ma trascinatasi da anni. Fin da quando è scattata l’operazione “Strade Sicure”, vigilanza in strada su una serie di obiettivi in capo all’Esercito oggi al comando del generale Pietro Serino. Nota il comandante dell’Arma: «Nel rispetto di tutti gli attori, devo sottolineare la sostanziosa differenza tra l’indennità percepita dai Carabinieri per lo svolgimento di un servizio esterno a tutela della pubblica sicurezza, pari a sei euro lordi per turno, come stabilito nel 2002». Di fronte, sottolinea Luzi, c’è «quella corrisposta al personale impiegato nell’operazione “Strade sicure” ovvero anche nei servizi di ordine pubblico, pari a 13 euro a turno o 26 euro se svolto fuori dalla località in cui ha sede il reparto». Spesso carabinieri e soldati lavorano fianco a fianco.