Carabinieri

Carabinieri in crisi: di chi è la colpa? Un’analisi dall’interno

Questa lettera, giunta alla nostra redazione, solleva interrogativi scottanti sul funzionamento della Benemerita. L’autore, che si presenta come un insider del sistema, dipinge un quadro preoccupante di un’istituzione un tempo considerata un baluardo di efficienza e dedizione, ora apparentemente in crisi.

Tra le righe emergono accuse di cattiva gestione, mancanza di valorizzazione del personale e un clima generale di sfiducia.

Ma di chi è veramente la colpa di questa situazione? Le associazioni sindacali, pur con le migliori intenzioni, sembrano impotenti di fronte a problemi strutturali. L’amministrazione stessa viene messa sotto accusa, con paralleli impietosi con il mondo aziendale moderno.

Questa testimonianza diretta ci offre uno sguardo raro dietro le quinte di un’istituzione fondamentale per la sicurezza del paese. Le sue parole sono un invito alla riflessione per tutti: cittadini, forze dell’ordine e classe politica. Leggete e giudicate voi stessi.

Di chi è la colpa ?

Da qualche tempo le APCSM, “finalmente” riconosciute anche per i lavoratori in divisa, si trovano a dover fare i conti con la necessità di “tesserare” simpatizzanti che pretendono (giustamente) di avere riscontro su molteplici criticità che quotidianamente emergono “lavorando”.

A difesa delle APCSM, va subito detto che questi temerari colleghi affrontano “Golia” con armi spuntate e senza armatura.

Ma facciamo un passo indietro, da dove provengono le criticità che quotidianamente emergono ?

Come è possibile che perfino l’amministrazione a cui gli italiani hanno spontaneamente concesso il titolo di Benemerita non riesca a trovare la quadra interna e mostrarsi efficientemente serena ?

Se fossimo nel mondo delle Imprese saremmo costretti a dire che qualche CEO ha sbagliato quasi tutto.

Le soluzioni aziendali 4.0 dell’era moderna si basano su semplici concetti che un tempo furono la base del mondo “militare”, spirito di corpo (oggi inclusività), meritocrazia (oggi valorizzazione del capitale umano e gestione delle risorse).

Proviamo ad essere più chiari.

Oggi si scappa dai “luoghi di lavoro” perché non ci si sente apprezzati e non rappresentano più il posto sicuro dove cercare sostegno e conforto.

Oggi bisogna guardarsi bene dal decidere di “progredire” professionalmente (concorsi/specializzazioni/missioni/esperienze multiculturali/internazionali/interforze) poiché si corre il rischio di resettare tutta la propria carriera o trovarsi sbattuti in culonia.

Qualche CEO ha decisamente sbagliato le strategie e si è contornato di un CDA che non ha saputo consigliarLo.

Cari amici delle APCSM, avrete tutto il mio sostegno ma prima c’è da fare qualche ragionamento di carattere istituzionale e Politico.

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