Carabinieri costretti ad affiancare gli ispettori del lavoro: ‘È il colpo di grazia alle Stazioni’
Il Segretario Nazionale USMIA Carabinieri Giuseppe La Fortuna ha lanciato un forte monito contro la recente disposizione della Ministra Calderone, definendola un provvedimento slogan che distoglie ulteriormente gli storici presidi di polizia dalla fondamentale funzione di controllo del territorio.
Secondo La Fortuna questa decisione darà “il colpo di grazia” alle Stazioni Carabinieri, sempre più oberate di attività che nulla hanno a che vedere con i peculiari compiti per cui, più di 200 anni fa, sono state istituite. Purtroppo anche i cittadini lo hanno capito sulla loro pelle, come lo dimostra chiaramente il preoccupante, sempre più frequente, fenomeno della giustizia fai-da-te!
Un appello al Comando Generale dei Carabinieri
La Fortuna si rivolge direttamente al Comandante Generale uscente e a chi, tra qualche mese, si accingerà a prendere le redini dell’Arma, affermando che è giunto il momento di trovare il coraggio di abrogare tutte le circolari relative alle lunghe permanenze dei Comandanti di Stazione e del personale impiegato nei reparti speciali.
Questi provvedimenti, concepiti e firmati dall’ex Comandante Generale Nistri, hanno diffuso malessere e demotivazione, annientato la meritocrazia e umiliato le professionalità dei singoli, rendendo assai labili quegli equilibri consolidati e perfezionati nel corso della storia istituzionale dell’Arma.
L’annuncio della Ministra Calderone: “UN MERO SLOGAN”
La disposizione della Ministra Calderone, per effetto della quale le Stazioni dei Carabinieri dovranno affiancare gli Ispettori del Lavoro,” è pura “fuffa”, afferma indignato La Fortuna.
Lo stesso Segretario sottolinea: “Come sei anni fa il Generale Nistri estirpò, indistintamente, autorevoli e carismatici Comandanti di Stazione dalle comunità loro affidate e smantellò tutte le specialità dell’Arma, trasferendo professionisti dagli ispettorati del lavoro, dai comparti sanità e patrimonio culturale ad altri reparti ove la loro esperienza e professionalità venivano perdute per sempre, allo stesso modo Calderone chiede alle Stazioni di affiancare queste specialità, oggi in crisi, ignorando che i citati presidi sono ormai allo stremo.
Una situazione insostenibile che alimenta il lavoro in nero
La Fortuna denuncia l’aumento dei reati, il triplicarsi dei servizi e la cronica mancanza di personale.
“I Carabinieri sono costretti a fare ore di lavoro straordinario non riconosciute e non retribuite attraverso indiscriminati e sistematici tagli.”
“Lo scorso mese, per esempio, c’è stato un taglio del 40% delle ore, ma questo non fa più notizia, come peraltro non suscita più scalpore il fenomeno del caporalato, visto che il lavoro in nero lo fanno anche i carabinieri”, dichiara provocatoriamente La Fortuna.
Appello alla Ministra Calderone
La Fortuna, rivolgendosi alla Ministra Calderone, la invita a scendere dal “palcoscenico” e a visitare una caserma dei Carabinieri senza veli, come ebbe il coraggio di fare il Ministro Piantedosi. Solo in tal modo riuscirebbe a comprendere meglio la reale situazione in cui versano le donne e gli uomini che indossano l’onorata uniforme e conclude: “Cara Ministra, se vuole davvero ottenere l’approvazione unanime e accorata di tutto il personale, di ogni ordine e grado, faccia rientrare tutti i militari specializzati nei rispettivi reparti e sappia che, prima delle scelte scellerate del Generale Nistri, l’Arma era un’Istituzione forte e vigorosa che assumeva le proprie decisioni non sulla base di “fogli di carta inanimati”, ma valutando e valorizzando meritocrazia e professionalità, da sempre caratteri distintivi di un’amministrazione che si rispetti.”
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