Carabinieri bannano ImperiaPost. Stop ai comunicati
Non si placa il gelo tra l’Arma dei Carabinieri di Imperia e la testata ImperiaPost, iniziato lo scorso dicembre con la pubblicazione di un articolo ritenuto, pare, “sgradito” dal Comando Provinciale dell’Arma.
Tutto ha inizio il 23 dicembre 2023, quando ImperiaPost pubblica un articolo relativo ad una donazione di scaldacollo ai Carabinieri da parte di un anonimo benefattore. Secondo quanto riportato in un editoriale firmato dal direttore Mangraviti, il Comandante Provinciale avrebbe sottolineato al giornale di averlo inizialmente contattato per organizzare la consegna, per poi rivolgersi successivamente al sindacato dei Carabinieri.
Dopo un acceso confronto con il Comandante Provinciale, l’indirizzo email della testata dopo essere stato inizialmente rimosso dalla mailing list dell’Arma per l’invio dei comunicati stampa viene reinserito.
La tregua dura poco. Il 9 aprile 2024 ImperiaPost pubblica, infatti, un articolo sull’iscrizione nel registro degli indagati di tre ufficiali dei Carabinieri con le accuse di rivelazione di segreti d’ufficio e favoreggiamento, riportandone anche i nomi. Una scelta, quella di rendere note le identità degli indagati, pare nuovamente non gradita al Comando Provinciale, decidendo per la seconda volta in pochi mesi di rimuovere l’indirizzo email di ImperiaPost dalla lista di distribuzione dei comunicati stampa dell’Arma.
Il nuovo Ban dell’Arma
Un provvedimento che accende nuovamente lo scontro con la stampa. Il direttore Mangraviti difende strenuamente l’operato della testata, sottolineando come ImperiaPost abbia trattato la notizia nel pieno rispetto della deontologia professionale e non ravvisando alcun valido motivo per un trattamento diverso rispetto ad altri casi di cronaca giudiziaria.
Un equilibrio delicato, che a Imperia sembra ancora lontano dall’essere raggiunto.
Come e quando la frattura potrà essere ricomposta, al momento non è dato saperlo. Quel che è certo è che la delicata convivenza tra informazione e istituzioni a Imperia è messa ancora una volta a dura prova da questa spinosa vicenda.
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