Carabinieri a processo per falsi straordinari, assolti dall’accusa di truffa
Una condanna per falso ideologico e l’assoluzione con formula piena, perché il fatto non sussiste, per sette capi di imputazione, in particolare per l’accusa di truffa ai danni dello stato. Si è concluso così il processo a carico di due carabinieri, in servizio in una Stazione dell’Alta Valmarecchia, condannati uno a un anno e quattro mesi, l’altro a un anno. I due imputati, colleghi di pattuglia, erano difesi dagli avvocati Stefano Caroli e Torquato Tristani. Uno dei due carabinieri ebbe un infortunio scendendo dall’auto di servizio: si fratturò la tibia. Nella relazioni a uso interno emerse che i due avessero effettuato pattugliamenti di alcuni obiettivi sensibili, come la banca e il bar della piazza centrale del paese. L’accusa riteneva che questo fosse impossibile, proprio a seguito dell’infortunio. In realtà, ha obiettato la tesi difensiva, il pattugliamento consisteva sostanzialmente nel transitare con la vettura davanti al luogo, per verificare che non ci fossero estranei e malintenzionati. Per ciò che concerne l’infortunio, il consulente nominato dalla procura ha determinato la sua compatibilità con la dinamica descritta dal carabiniere.
Le accuse inizialmente avevano ipotizzato la truffa ai danni dello Stato, reato per il quale il giudice di primo grado del Tribunale di Rimini, Alessandro Capodimonti, ha deciso l’assoluzione due carabinieri perché il fatto non sussiste. (Articolo a cura di Altarimini.it)
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