Carabinieri

CARABINIERE-RAPINATORE PATTEGGIA 5 ANNI

Ha patteggiato cinque anni di carcere per tre rapine messe a segno tra Vigonza e Noventa Padovana nel marzo 2015. Solo che lui, Jacopo Nichetto, 37enne di Chioggia, all’epoca dei fatti non era un “signore qualsiasi” ma un carabiniere (ora ex), già in forza al IV Battaglione Veneto di Mestre. Ora è detenuto nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. Ieri la sentenza del gup padovano Mariella Fino ha chiuso la vicenda giudiziaria.

La sera del 5 marzo 2015 il primo assalto all’Alì di Busa di Vigonza, bottino 400 euro. Sei giorni più tardi, l’11 marzo, la rapina nel bar Bicocca di Noventa Padovana: alla figlia del titolare è ordinato di consegnare l’incasso di 800 euro. Il 15 marzo, all’1 di notte, il terzo blitz al bar “Capriccio” di Capriccio. Ma stavolta Nichetto e il complice napoletano Gianni Vitale (il cui procedimento penale ha seguito un’altra strada) sono costretti alla fuga dopo essere stati presi a sediate da alcuni avventori.

Scattano le indagini e i presunti responsabili vengono identificati: Nichetto e il complice si allontanavano sempre a bordo di una Lancia Lybra, l’auto di proprietà di uno dei due mentre identici erano gli indumenti indossati e il modo di atteggiarsi in qualche caso ripreso dalle telecamere piazzate lungo le strade. Di più: per le rapine utilizzavano la pistola d’ordinanza. Faccia tosta e una furbata: nel caso fossero stati fermati a un posto di blocco organizzato dopo un colpo, erano pronti a raccontare ai colleghi di essere impegnati nelle ricerche dei rapinatori.

Lo scorso anno Nichetti e Vitale erano stati condannati dal Tribunale di Nola all’ergastolo per omicidio, tentato omicidio plurimo e rapina. Il 25 marzo 2015 avevano tentato una rapina al supermercato della catena Eté di Ottaviano in Campania, tuttavia all’interno del supermercato qualcuno aveva attivato l’allarme facendo arrivare sul posto una pattuglia dell’Arma. Nichetto e Vitale erano fuggiti inseguiti anche da alcuni dipendenti che li avevano speronati.

Dopo l’incidente i due ex carabinieri avevano perso la testa: uno dei due aveva sparato ferendo a morte il ventinovenne figlio del titolare del supermercato.

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