Carabiniere positivo a cocaina e ubriaco al volante: per i giudici è fuori dall’Arma
(di Avv. Umberto Lanzo) – Il Tribunale Amministrativo Regionale del Friuli Venezia Giulia ha respinto il ricorso presentato da un graduato dell’Arma dei Carabinieri contro la sanzione disciplinare della perdita del grado per rimozione, comminatagli dal Ministero della Difesa.
I fatti risalgono al maggio 2022, quando il militare, libero dal servizio, rimase coinvolto in un incidente stradale con feriti nei pressi di Latisana, risultando positivo sia al test alcolemico che a quello per gli stupefacenti. Gli esami tossicologici evidenziarono un tasso alcolemico pari a 1,35 g/l e la presenza di cocaina.
A seguito dell’episodio, il Ministero della Difesa decise per il massimo della sanzione disciplinare prevista, ravvisando un comportamento in netto contrasto con i doveri e la dignità del grado rivestito dal Carabiniere, lesivo del prestigio e dell’immagine dell’Arma.
Il militare presentò ricorso al TAR, sostenendo l’illegittimità della misura punitiva irrogata, in quanto sproporzionata rispetto all’episodicità del fatto e al positivo curriculum di servizio trentennale privo di precedenti disciplinari.
La Sentenza del TAR
Il TAR Friuli, tuttavia, ha confermato la legittimità della sanzione, ritenendo l’assunzione di stupefacenti e la successiva guida in stato di ebbrezza fatti di tale gravità da compromettere irrimediabilmente il rapporto di fiducia con l’Istituzione, a prescindere dalla pregressa carriera del ricorrente. I giudici hanno sottolineato come tali condotte siano ontologicamente incompatibili con l’appartenenza all’Arma dei Carabinieri, corpo deputato al contrasto di tali reati.
La sentenza ribadisce dunque la fermezza con cui la magistratura amministrativa valuta i casi di assunzione di stupefacenti tra le fila delle forze dell’ordine, ritenendoli comportamenti che minano la credibilità e l’autorevolezza di queste ultime agli occhi della collettività.
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