Carabiniere picchiato brutalmente mentre tenta di sedare una rissa. Aggressore denunciato in stato di libertà
In una notte che avrebbe dovuto essere come tante altre, Locorotondo si è trasformata nel palcoscenico dell’ennesimo oltraggio alle forze dell’ordine. Un carabiniere, colpevole solo di aver cercato di riportare la calma in una lite, è stato brutalmente aggredito, in un gesto che va ben oltre il semplice atto di violenza contro un individuo.
Questo episodio, avvenuto giovedì 22 agosto, non è un fulmine a ciel sereno, ma l’ultimo atto di un copione fin troppo familiare. L’aggressore, ora deferito in stato di libertà, ha alzato le mani non solo contro un uomo in divisa, ma contro l’intero apparato statale che quel carabiniere rappresenta.
La Voce del Sindacato: ‘Un Attacco allo Stato, non un Caso Isolato
Natalino Leobono, voce del Nuovo Sindacato Carabinieri in Puglia, non usa mezzi termini: “È un attacco diretto alla funzione statale”. Le sue parole grondano di una frustrazione palpabile, eco di un sentimento condiviso da chi, ogni giorno, rischia la vita per garantire la nostra sicurezza.
Ma fino a quando dovremo assistere a questo stillicidio di violenza? Fino a quando lo Stato continuerà a trattare questi atti come semplici incidenti di percorso? La richiesta di Leobono di una “risposta istituzionale adeguata” suona come un grido d’allarme in un deserto di indifferenza.
È tempo di guardare in faccia la realtà: i nostri tutori dell’ordine operano in condizioni al limite, dove ogni intervento può trasformarsi in un’aggressione. Trattare questi episodi come “di lieve entità” non solo è un insulto a chi serve lo Stato, ma è un pericoloso segnale di debolezza verso chi non rispetta la legge.
Tutela Inadeguata: Quando l’Uniforme Diventa un Bersaglio
L’aggressione di Locorotondo non è solo un fatto di cronaca, è un sintomo di un male più profondo che corrode le fondamenta della nostra società. È ora che le istituzioni si sveglino dal loro torpore e agiscano con fermezza. Non si tratta di corporativismo, ma di difendere chi difende noi tutti.
In un Paese civile, l’uniforme dovrebbe essere sinonimo di rispetto, non bersaglio di violenza. Fino a quando non comprenderemo questa semplice verità, continueremo a contare le aggressioni, aspettando inermi la prossima. E a Locorotondo, come in tutta Italia, i nostri carabinieri continueranno a servire, sperando che la prossima chiamata non si trasformi nell’ennesimo attacco allo Stato.
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