Carabinieri

‘Carabiniere perseguitò avvocato’, Cassazione dimezza la pena

La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio, per il solo reato di abuso di ufficio, la sentenza impugnata da un maresciallo dei carabinieri imputato con l’accusa di aver perseguitato un avvocato – che in passato aveva difeso in un procedimento davanti al Tribunale militare – con false ordinazioni a domicilio di pizze, telefonate e l’iscrizione a un’agenzia matrimoniale.

La Corte ha eliminato dunque la pena di nove mesi per l’abuso di ufficio, perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato.

La condanna dunque passa da 18 a nove mesi, con la sospensione condizionale, restando confermata l’ipotesi di stalking per cui il ricorso è stato dichiarato inammissibile.

La vittima dei comportamenti contestati, assistita come parte civile dall’avvocato Giovanni Sacchi Morsiani, non ha commentato ma si è limitato a ribadire il ringraziamento al proprio legale.

Nella vicenda era coinvolto un altro suttufficiale dell’Arma che in appello ha avuto la conferma di una condanna ad un anno e due mesi. Anche quest’ultimo potrebbe fare la procedura per farsi escludere la pena per l’abuso di ufficio, reato di recente abrogato.

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