Carabiniere invece di distruggere la droga sequestrata, la vendeva ai pusher. “Danni d’immagine per 330mila euro”
Lo avevano scoperto i colleghi. Anziché distruggere la droga che veniva sequestrata, la rivendeva a pusher alimentando lui stesso quel traffico di stupefacenti che di giorno l’Arma si impegnava a combattere.
Ma nel 2018 la Corte dei Conti regionale l’ha condannato al pagamento di 329.315 euro di danni d’immagine all’Arma dei Carabinieri, pari alla richiesta della procura contabile. È questo uno dei risultati messi a segno l’anno scorso e presentato ieri all’apertura dell’anno giudiziario dei magistrati contabili.
Il caso in questione, che nel 2011 sfociò nell’arresto del maresciallo del nucleo radiomobile di San Giovanni in Persiceto poi condannato in sede penale per falso e peculato, destò clamore anche per il quantitativo d’hashish sottratto alla distruzione: ben 86 chili.
E proprio la quantità delle sostanze di cui si era appropriato è diventata poi il parametro del danno d’immagine arrecato, ossia il doppio del valore di mercato.