Carabiniere indagato per omicidio preterintenzionale, ha sparato alle gambe l’aggressore armato di ascia.
E’ stato aperto un fascicolo nei confronti del carabiniere che pochi giorni fa aveva difeso sé stesso e il suo collega da un uomo che li aggrediva con un’ascia, sparandogli in una gamba che ha provocato un’emorragia mortale. Il reato scritto sul fascicolo è omicidio preterintenzionale. Sarà poi a cura del sostituto procuratore che sta indagando con il reparto scientifico dell’Arma di Trento capire se si sia trattato di legittima difesa, omicidio o eccesso di legittima difesa.
Ieri sono iniziate le indagini: a sparare è stato un carabiniere esperto, di 54 anni, che prima di utilizzare la pistola è stato ferito a una mano.
L’uomo, che stando alle prime informazioni avrebbe forzato un posto di controllo dei carabinieri durante un servizio stradale, dopo essere stato raggiunto nella sua abitazione, ha aggredito i militari dell’Arma con un’accetta.
Sull’episodio arriva anche il commento di un sindacato di polizia. La richiesta riguarda uno strumento che potrebbe evitare tragedie di questo tipo. “Quanti altri morti e processi per atto dovuto, prima di dotare di taser le forze dell’ordine? – afferma Fabio Conestà, segretario generale del Movimento sindacale autonomo di polizia (Mosap) – Perché dobbiamo puntualmente leggere di tragedie che potevano tranquillamente essere evitate? Ancora una volta ci ritroviamo a piangere sul lato versato e un collega subirà conseguenze solo per aver difeso se stesso e chi era con lui”. Secondo Conestà, “con il taser l’uomo sarebbe stato immobilizzato senza tragiche conseguenze e ancora prima che potesse fare del male ai militari.