Carabinieri

Carabiniere assiste ad un pestaggio e non interviene: a processo per omissione atti d’ufficio

 Si è aperto oggi presso il Tribunale di Viterbo il processo a carico di un carabiniere accusato di rifiuto di atti d’ufficio per non essere intervenuto in soccorso di un bracciante pakistano aggredito nel giugno 2019 a Vignanello.

I fatti

I fatti risalgono al 5 giugno 2019, quando durante i festeggiamenti per la fine del Ramadan organizzati dalla comunità musulmana nel comune viterbese, la vittima – un bracciante pakistano – sarebbe stata trascinata fuori da un locale e picchiata brutalmente davanti a un bar. L’uomo sarebbe poi stato caricato su un furgone e portato via, subendo tre costole rotte e lesioni giudicate guaribili in 20 giorni.

Aggressione in presenza del carabiniere

Secondo la ricostruzione dell’accusa, l’aggressione sarebbe avvenuta alla presenza del carabiniere oggi a processo, che non sarebbe tuttavia intervenuto per bloccare il pestaggio né per segnalare l’accaduto alle autorità.

I testimoni

In aula è stata sentita il maresciallo che ha indagato sul caso, confermando come le telecamere di sorveglianza del bar abbiano immortalato la scena. Tra gli aggressori arrestati e a loro volta processati, uno avrebbe inoltre riferito della presenza del militare tra gli invitati alla festa.

Anche un testimone oculare, il titolare del bar, ha confermato di aver visto il carabiniere tra i partecipanti alla serata ma di non poter dire con certezza se fosse o meno presente al momento dell’aggressione, avvenuta in pochi istanti.

Il processo riprenderà il prossimo 9 aprile. Se condannato, il militare rischia da sei mesi a tre anni di reclusione per omessa denuncia e rifiuto di atti d’ufficio.

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