CARABINIERE AGGREDITO E FERITO DURANTE UN ARRESTO, COSTRETTO A PAGARE IL TICKET SANITARIO
PISA.
Carabiniere aggredito e ferito durante un normale controllo nella tarda serata
di venerdì lungo via Pietrasantina, a Madonna dell’Acqua. Una volta al pronto
soccorso, al militare è stato addirittura chiesto di pagare il ticket di 67
euro. Ma poi è stato chiarito che si è trattato di un errore e la vicenda sarà
superata nei prossimi giorni.
Carabiniere aggredito e ferito durante un normale controllo nella tarda serata
di venerdì lungo via Pietrasantina, a Madonna dell’Acqua. Una volta al pronto
soccorso, al militare è stato addirittura chiesto di pagare il ticket di 67
euro. Ma poi è stato chiarito che si è trattato di un errore e la vicenda sarà
superata nei prossimi giorni.
Nel
transitare intorno alle 23,30 da Madonna dell’Acqua una pattuglia del nucleo
operativo e radiomobile dei carabinieri di Pisa notava un giovane dai tratti
somatici centro-africani muoversi in modo sospetto e defilato nei pressi di un
muretto di recinzione di un’abitazione privata.
transitare intorno alle 23,30 da Madonna dell’Acqua una pattuglia del nucleo
operativo e radiomobile dei carabinieri di Pisa notava un giovane dai tratti
somatici centro-africani muoversi in modo sospetto e defilato nei pressi di un
muretto di recinzione di un’abitazione privata.
Questi, appena scorto l’arrivo
della pattuglia, tentava di nascondersi, ma non appena ha visto che i militari
scendevano si dava subito alla fuga. L’extracomunitario veniva raggiunto dopo
diverse centinaia di metri, ma resisteva violentemente al fermo, sferrando
calci e pugni ai danni di uno dei militari e riuscendo a liberarsi e a scappare
di nuovo. Veniva quindi nuovamente inseguito e raggiunto, ma resisteva ancora,
reagendo questa volta con più violenza, tanto da scaraventare l’appuntato
dell’Arma contro una rete elettrosaldata. Nell’impatto il militare si è ferito
in modo vistoso perdendo sangue e lamentando un forte dolore al polso destro.
della pattuglia, tentava di nascondersi, ma non appena ha visto che i militari
scendevano si dava subito alla fuga. L’extracomunitario veniva raggiunto dopo
diverse centinaia di metri, ma resisteva violentemente al fermo, sferrando
calci e pugni ai danni di uno dei militari e riuscendo a liberarsi e a scappare
di nuovo. Veniva quindi nuovamente inseguito e raggiunto, ma resisteva ancora,
reagendo questa volta con più violenza, tanto da scaraventare l’appuntato
dell’Arma contro una rete elettrosaldata. Nell’impatto il militare si è ferito
in modo vistoso perdendo sangue e lamentando un forte dolore al polso destro.
Ancora
una volta il soggetto riusciva a riprendere la corsa nel tentativo di
dileguarsi, ma l’altro militare riusciva a bloccare la via di fuga, venendo
raggiunto poi dal collega ferito. Fermato, l’africano ricominciava a reagire
con violenza spintonando e strattonando entrambi i militari, che stavolta però
riuscivano ad immobilizzarlo apponendogli le manette di sicurezza. La
resistenza proseguiva anche con le manette, l’uomo infatti continuava a
divincolarsi energicamente e scalciando tentava di colpire i militari
opponendosi all’“accompagnamento” in caserma, cosa resa possibile solo grazie
all’intervento di un equipaggio di rinforzo proveniente dalla questura.
L’appuntato è stato quindi soccorso con un’ambulanza che lo ha portato al
pronto soccorso dell’ospedale Cisanello, dove veniva giudicato guaribile in 21
giorni con l’apposizione di 6 punti di sutura cutanea e tutore steccato per tre
settimane. Il referto accertava inoltre la frattura di un osso del polso.
una volta il soggetto riusciva a riprendere la corsa nel tentativo di
dileguarsi, ma l’altro militare riusciva a bloccare la via di fuga, venendo
raggiunto poi dal collega ferito. Fermato, l’africano ricominciava a reagire
con violenza spintonando e strattonando entrambi i militari, che stavolta però
riuscivano ad immobilizzarlo apponendogli le manette di sicurezza. La
resistenza proseguiva anche con le manette, l’uomo infatti continuava a
divincolarsi energicamente e scalciando tentava di colpire i militari
opponendosi all’“accompagnamento” in caserma, cosa resa possibile solo grazie
all’intervento di un equipaggio di rinforzo proveniente dalla questura.
L’appuntato è stato quindi soccorso con un’ambulanza che lo ha portato al
pronto soccorso dell’ospedale Cisanello, dove veniva giudicato guaribile in 21
giorni con l’apposizione di 6 punti di sutura cutanea e tutore steccato per tre
settimane. Il referto accertava inoltre la frattura di un osso del polso.
In
caserma si riscontrava nel frattempo come il soggetto fermato, James Favour,
nigeriano del 1993, avesse i documenti in regola, facendo pertanto pensare che
la reazione spropositata fosse avvenuta per nascondere la commissione di altri
reati, tenuto conto che il giovane, all’atto del controllo, indossava dei
guanti da giardinaggio in gomma. Un controllo eseguito dai carabinieri ha però
escluso che, fino al momento dell’arresto, si fossero compiuti furti nella
zona.Il nigeriano, incensurato, veniva quindi arrestato per i reati di violenza
e resistenza a pubblico ufficiale e lesioni gravi e dopo il processo con rito
direttissimo, avvenuto ieri mattina, è stato condannato ad un anno e sei mesi
di reclusione, pena sospesa. Poiché dal controllo nella banca dati l’africano
risulta essere arrivato in Italia il 31 luglio di quest’anno e classificato
come profugo richiedente asilo e alloggiato al Cottolengo di San Giuliano
Terme, i carabinieri hanno interessato la Prefettura, che ha disposto un
provvedimento di revoca dell’assistenza da parte del centro che lo ospita.
Inoltre, poiché per i reati contestati non è possibile
caserma si riscontrava nel frattempo come il soggetto fermato, James Favour,
nigeriano del 1993, avesse i documenti in regola, facendo pertanto pensare che
la reazione spropositata fosse avvenuta per nascondere la commissione di altri
reati, tenuto conto che il giovane, all’atto del controllo, indossava dei
guanti da giardinaggio in gomma. Un controllo eseguito dai carabinieri ha però
escluso che, fino al momento dell’arresto, si fossero compiuti furti nella
zona.Il nigeriano, incensurato, veniva quindi arrestato per i reati di violenza
e resistenza a pubblico ufficiale e lesioni gravi e dopo il processo con rito
direttissimo, avvenuto ieri mattina, è stato condannato ad un anno e sei mesi
di reclusione, pena sospesa. Poiché dal controllo nella banca dati l’africano
risulta essere arrivato in Italia il 31 luglio di quest’anno e classificato
come profugo richiedente asilo e alloggiato al Cottolengo di San Giuliano
Terme, i carabinieri hanno interessato la Prefettura, che ha disposto un
provvedimento di revoca dell’assistenza da parte del centro che lo ospita.
Inoltre, poiché per i reati contestati non è possibile
procedere
immediatamente ad un accompagnamento nei centri di identificazione ed
espulsione, verrà interessata la commissione che valuta le domande dei
richiedenti asilo, per un respingimento della stessa. Al termine degli atti di
rito, l’uomo è tornato in libertà.
immediatamente ad un accompagnamento nei centri di identificazione ed
espulsione, verrà interessata la commissione che valuta le domande dei
richiedenti asilo, per un respingimento della stessa. Al termine degli atti di
rito, l’uomo è tornato in libertà.