Il Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri al centro delle polemiche: UNARMA critica la spesa di 267.000 euro per imbustamento e distribuzione
Il tradizionale Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri finisce al centro di una polemica. L’approvazione di una spesa di oltre 267.000 euro per il servizio di imbustamento, etichettatura e distribuzione dell’edizione 2025-2027 sta sollevando critiche da parte di UNARMA, l’Associazione Sindacale Carabinieri.
UNARMA sull’utilizzo delle risorse
Il Segretario Generale di UNARMA, Antonio Nicolosi, non ha usato mezzi termini nel commentare la decisione del Comando Generale dell’Arma: “In un momento di austerità e tagli ai servizi essenziali, destinare una cifra così elevata alla mera distribuzione di un calendario appare quantomeno discutibile”.
Nicolosi ha poi aggiunto: “Ci chiediamo se non ci siano modi più efficienti e meno dispendiosi per gestire questa operazione. Le risorse pubbliche dovrebbero essere impiegate con maggiore oculatezza, specialmente in un periodo in cui molti settori soffrono per la mancanza di fondi”.
I dettagli della determina
La determina firmata dal Sottocapo di Stato Maggiore, Gen. C.A. Marco Minicucci, prevede una “procedura aperta accelerata” per l’affidamento del servizio, con un importo a base d’asta di 218.930,37 euro, IVA esclusa, per il triennio 2025-2027.
Mentre il Calendario dell’Arma rimane un simbolo apprezzato e atteso ogni anno da molti cittadini, questa vicenda lascia alcuni interrogativi sull’utilizzo delle risorse pubbliche e sull’efficienza della spesa all’interno delle forze dell’ordine. Il dibattito è destinato a continuare, in attesa di eventuali chiarimenti da parte del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri.
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