BOTTA E RISPOSTA TRA IL COMANDANTE DELL’ ARMA E LA TRENTA. INTERVIENE ANCHE SALVINI
Il comandante generale dei Carabinieri Giovanni Nistri è tornato a parlare, senza fare un riferimento diretto, della morte di Stefano Cucchi dopo la svolta nelle indagini arrivata grazie alle dichiarazioni del militare Francesco Tedesco che ha rotto il muro di omertà sul giovane romano ammettendo il pestaggio e accusando altri due colleghi. È quanto scrive la redazione de Il Globalist.
“Le buone doti dei carabinieri sono tante – ha detto il generale Nistri nel corso della cerimonia per i 40 anni del Gis – e in pochi dimenticano la strada della virtù. L’Arma si deve ricordare che è nella virtù dei 110mila uomini che ogni giorno lavorano per i cittadini che abbiamo tratto, traiamo e trarremo sempre la forza per continuare a servire le istituzioni; 110mila uomini che sono molti ma molti di più dei pochi che possono dimenticare la strada della virtù”.
Presente alla cerimonia anche la ministra della Difesa Elisabetta Trenta che ha parlato anche delle devianze e della necessità di isolare i responsabili. “L’Arma – ha detto replicando al comandante Nistri – è sempre stata vicina al cittadino e i Carabinieri sono un punto di riferimento, esempio di rettitudine, integrità e senso del dovere.
“Ma – ha aggiunto Trenta – nel caso in cui si accerti l’avvenuta negazione di questi valori si deve agire e accertare la verità isolando i responsabili allo scopo di ristabilire la fiducia dei cittadini nell’Arma”.
Anche Matteo Salvini elogia i carabinieri. “Da ministro – ha detto anche lui nel corso della cerimonia per i 40 anni del Gis – non ammetterò mai che un eventuale errore di uno possa infangare l’impegno e il sacrificio di migliaia di ragazze e ragazzi in divisa. I carabinieri meritano rispetto. Nessuno potrà mettere in dubbio il vostro onore, la vostra fedeltà e la vostra lealtà”.