BONUS 80 EURO ECCO CHI SONO GLI ESCLUSI. PRONTI VERTENZE E RICORSI
Non ci sono i vigili urbani ovvero la polizia municipale tra i destinatari del bonus di 80 euro al mese che per il 2016 riceveranno le forze dell’ordine. A beneficiarne sono piuttosto gli appartenenti a Polizia di Stato; Carabinieri; Guardia di Finanza; Corpo Forestale; Polizia penitenziaria; Vigili del Fuoco; Aeronautica Militare; Esercito Italiano; Marina Militare; Corpo militare volontario della Croce Rossa Italiana; Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana; Corpo Militare dell’Esercito Italiano del Sovrano Militare Ordine di Malta; Capitanerie di Porto. Il credito ammonta complessivamente a 960 euro annui e non è legato al reddito.
I dipendenti dei corpi di polizia locale vanno alla caccia degli 80 euro straordinari che la legge di Stabilità 2016 attribuisce ai «corpi di polizia». I sindacati stanno chiedendo ai vari comuni l’erogazione della somma, prevista dall’articolo 1, comma 972, della legge 208, ai sensi del quale «nelle more dell’attuazione della delega sulla revisione dei ruoli delle Forze di polizia, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e delle Forze armate e per il riconoscimento dell’impegno profuso al fine di fronteggiare le eccezionali esigenze di sicurezza nazionale, per l’anno 2016 al personale appartenente ai corpi di polizia, al Corpo nazionale dei vigili del fuoco e alle Forze armate non destinatario di un trattamento retributivo dirigenziale è riconosciuto un contributo straordinario pari a 960 euro su base annua, da corrispondere in quote di pari importo a partire dalla prima retribuzione utile e in relazione al periodo di servizio prestato nel corso dell’anno 2016. Il contributo non ha natura retributiva, non concorre alla formazione del reddito complessivo ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e dell’imposta regionale sulle attività produttive e non è assoggettato a contribuzione previdenziale e assistenziale».
La fonte della pretesa deriva dalla poca precisione del testo normativo, che non parla di «forze di polizia». Se il legislatore avesse utilizzato i corretti termini tecnici, nessun dubbio vi sarebbe stato sulla limitazione del benefit alle sole Polizia di stato, Corpo della polizia penitenziaria, Corpo forestale dello Stato (destinato all’accorpamento con l’Arma dei Carabinieri), Arma dei Carabinieri e Corpo della guardia di finanza. Invece, la norma parla genericamente di «corpi di polizia». Questa ambiguità letterale dà, dunque, modo ai dipendenti dei corpi di polizia locale di avanzare la pretesa.
Non soltanto la polizia locale è esclusa dal bonus (almeno per il momento) ma a non esserne destinatari saranno anche i dirigenti. Gli 80 euro mensili non saranno corrisposti, infatti, ai funzionari direttivi che, in ragione dell’anzianità di servizio raggiunta (13, 15, 23 e 25 anni di servizio), percepiscono alcune voci del trattamento economico dirigenziale. In merito l’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia (al momento unica voce fuori dal coro in favore dei dirigenti sulla corresponsione degli 80 euro) ha chiesto l’intervento del Ministro dell’Interno Alfano, affinché sia “riconosciuta la “specificità” anche nei confronti dei funzionari della Polizia di Stato che sono chiamati ogni giorno a garantire la sicurezza del nostro Paese, in un contesto peraltro sempre più delicato e complesso. La nostra – prosegue la nota – non è una categoria di burocrati, che gestisce il personale comodamente seduta in poltrona. La nostra è una categoria quotidianamente impegnata in servizi operativi e di ordine pubblico, costantemente reperibile, in ogni momento tenuta ad assumere decisioni immediate, che spesso incidono sui diritti fondamentali delle persone, sopportandone sempre in maniera diretta le eventuali conseguenze e responsabilità. Nei giorni scorsi, in un incontro con i Cocer interforze, il Ministro Pinotti ha assicurato l’estensione degli 80 euro a tutti gli ufficiali, compresi quelli che fruiscono di parte del trattamento dirigenziale. Va inoltre aggiunto – conclude la nota – che non può che lasciarci perplessi la completa esclusione della nostra dirigenza da qualunque forma di valorizzazione economica, nella legge di stabilità. I dirigenti della Polizia di Stato, come più volte l’ANFP è stata costretta a ricordare, rappresentano l’high management di un’Amministrazione che è impegnata – a tutti i suoi livelli – nel garantire la sicurezza dell’intera collettività. Su di essi gravano le maggiori responsabilità in tale ambito, inclusa la direzione degli uffici di maggior rilievo, nonché dei più importanti e complicati servizi operativi e di ordine pubblico. Anche ben oltre i cinquant’anni di età, essi sono chiamati a garantire mobilità su tutto il territorio nazionale, spesso in assenza di alloggi di servizio, con grande sacrificio personale e familiare, oltre che economico. La “specificità” è stata sancita dalla legge senza riserve né distinzioni, per i lavoratori del Comparto di ogni ordine e grado e va dunque affermata trasversalmente, pur tenendo conto delle peculiari e diverse attribuzioni delle varie qualifiche.”