AVVOCATO FA PIPI’ IN STRADA, ARRESTATO PER ATTI OSCENI. POLIZIOTTI RISCHIANO IL FALSO
I poliziotti lo hanno rincorso e arrestato pensando ad atti osceni. Ma aveva solo un problema di salute e viene assolto: l’agente ora rischia un processo per calunnia e falso. Articolo di Chiara Sarra per il Giornale.it.
Arrestato per “atti osceni in luogo pubblico”. Ma stava solo facendo pipì per strada. E ora i poliziotti rischiano un procedimento per falso e calunnia.
È successo ad agosto a Milano, nel centralissimo parco Sempione, dove un avvocato – con problemi di salute che lo costringono a urinare spesso – è stato visto calarsi i pantaloni in viale Milton. Come racconta il Corriere, la volante che passava di lì ha pensato a un atto di masturbazione “incurante del passaggio di bambini”. Così lo rincorso fino alla vicina stazione Cadorna. Ma quella che sembrava una fuga era in realtà la strada che portava il legale nel suo studio. I poliziotti l’hanno fermato nell’androne del palazzo. E nel verbale gli agenti parlano di un uomo “poco collaborativo”, nonostante stesse solo spiegando chi era e cosa stava facendo.
“Confermava effettivamente quanto accaduto, dichiarando di essere stato colto da situazione fisica irrefrenabile”, si legge nel verbale. Peccato che la “situazione fisica irrefrenabile” non fosse una pulsione sessuale ma – come dimostrano le cartelle cliniche presentate in tribunale – un problema di salute che non gli permette di aspettare quando ha lo stimolo di urinare.
Tra l’altro nel verbale di polizia si sottolinea che al legale viene assegnato un avvocato d’ufficio perché non ne disponeva uno di fiducia. In realtà l’uomo aveva chiesto di nominare i suoi colleghi di studio, ma non gli era stato consentito. Così come era vero che “non esprimeva la volontà di notiziare alcun familiare o affine” che aveva bloccato il suo telefonino. Non solo: pare che il legale si sia beccato pure uno schiaffo da parte di un poliziotto.
In ogni caso, già ad agosto il gip non aveva convalidato l’arresto, intuendo anomalie e stranezze nel verbale. Poi nel processo iniziato a settembre, il legale è stato assolto con formula piena. Mentre gli atti sono stati trasmessi alla procura affinché vengano valutato se il poliziotto che ha redatto il verbale abbia commesso reati come calunnia e falso.