Avanzamenti: il riordino che non c’è…
Il Sindacato Italiano Autonomo Militare Organizzato Esercito – S.I.A.M.O. Esercito, sente il dovere di affrontare un tema cruciale quale quello degli avanzamenti di grado e delle progressioni di carriera del personale militare, recentemente al centro dell’attenzione politica del Dicastero, a seguito dell’emersione di un diffuso malcontento da parte del personale militare che ha ritenuto la propria valutazione per l’avanzamento al grado superiore non pienamente rispondente ai risultati conseguiti nel corso della propria carriera.
Peraltro, è noto che sul tema era stato costituito un gruppo di lavoro con il compito di individuare nuovi criteri valutativi caratterizzati da una maggiore oggettività e trasparenza. Inoltre erano state definite delle misure procedurali volte a contrarre i tempi per le valutazioni dei sottufficiali e dei graduati in particolare, per soddisfare quindi con la massima tempestività le legittime aspettative di progressione di carriera del suddetto personale. Ad oggi, nessun risultato sull’argomento è stato presentato, quindi abbiamo ritenuto opportuno chiedere un confronto con l’Autorità politica su questo fondamentale tema, per eliminare le disparità di trattamento tra categorie e personale appartenente allo stesso ruolo.
Peraltro, questo sodalizio sente il dovere di trattare questo delicato argomento, che più volte nell’ultimo ventennio è stato oggetto di alcuni cambiamenti attraverso “Riordini di carriera” che se da una parte hanno visto corretti errori del passato, dall’altra ne hanno creati di nuovi.
Difetti che hanno creato disparità in termini non solo economici ma sopratutto giuridici e morali, penalizzando ingiustamente il personale che deve spesso far ricorso alla giustizia amministrativa, caratterizzata da tempistiche pluriennali e costi eccessivi, per vedere sanate finalmente le disparità, lasciando intanto una carriera “monca”.
Un esempio di questa situazione è quanto segnalato con l’avanzamento al grado di Maggiore dei Capitani appartenenti al 7° corso Ruolo Speciale, dove a seguito di un ritardo nell’attività concorsuale originaria, da parte della Commissione esaminatrice che ultimò i lavori nei primi mesi del 2006, anziché nel 2005, è stata riconosciuta agli ufficiali Armi varie un’anzianità diversa rispetto a quella attribuita ai pari corso dei Corpi Logistici (differenza di 1 anno), subendo pertanto una forte penalizzazione in termini di progressione di carriera e trattamento economico.
Questo sodalizio, ha interessato il Ministro della Difesa, affinché l’Amministrazione intervenga sanando questa sperequazione.
L’avanzamento è una fase molto importante nella vita militare e non può e non deve essere mai presa con superficialità.
Ed è per questo che questo sodalizio chiederà al Ministro della Difesa un incontro anche su questo importantissimo tema, sintesi dell’alto interesse pubblico di scegliere i migliori e della legittima aspettativa dei singoli di progredire nella propria carriera militare.
Roma 22 giugno
Il Direttivo Nazionale