ATTENTATO ALLA CASERMA MENTRE ERA AI DOMICILIARI: PRESO IL “SABOTATORE” DI BORGO SAN LORENZO
C’è un fermo per l’ordigno incendiario che ha danneggiato il portone della caserma della compagnia dei carabinieri di Borgo San Lorenzo nella notte tra domenica 12 e lunedì 13 gennaio. Un fatto che ha portato involontariamente la caserma sull’altare delle cronache nazionali.
Alle prime ore della mattina di oggi, 16 gennaio, i militari del Raggruppamento operativo speciale (Ros), insieme a quelli del comando provinciale, hanno dato esecuzione a un provvedimento di fermo di indiziato di delitto a carico di un 30enne, presunto autore dell’attentato incendiario.
Da quanto emerso dalle indagini, alle 2 del mattino del 13 gennaio un uomo col volto travisato dal cappuccio del giubbotto si era avvicinato al portone della caserma e, dopo aver estratto un contenitore pieno di liquido infiammabile e avvolto in una felpa da una busta, gli dava fuoco allontandosi poi a piedi facendo perdere le proprie tracce. Il provvidenziale intervento di alcuni militari presenti nella caserma avevano poi scongiurato il peggio.
Dopo un lavoro di indagine certosino e grazie anche all’analisi dei sistemi di videosorveglianza, già nell’arco delle prime 24 ore i carabinieri erano riusciti a ricomporre un quadro indiziario a carico del giovane coinvolto nei fatti, per il quale, alla luce del ritenuto pericolo di fuga, è stato emesso il provvedimento di fermo per i reati di tentato incendio, aggravato anche dalla finalità eversiva.
Il fermato risulta aderente all’area antagonista radicale fiorentina vicina a circuiti anarchici. L’uomo avrebbe commesso il reato mentre si trovava agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per un altro reato, un attentato sulla linea ferroviaria dell’Alta Velocità tra Firenze e Bologna.
Per l’accusa l’8 agosto 2023 avrebbe sabotato una cabina elettrica mandando in tilt per ore la circolazione ferroviaria. Il guasto, secondo quanto poi ricostruito dalle indagini della polizia, era stato preceduto da una telefonata anonima, partita da una colonnina di soccorso nella tratta Ivice-San Pellegrino, che annunciava la presenza di una bomba nella galleria di Scheggianico nel comune di Firenzuola. La procura ha chiuso le indagini e per il 30enne ha chiesto il rinvio a giudizio: l’udienza preliminare è fissata il prossimo 10 febbraio.
Il trentenne era stato condannato a 2 anni per gli attacchi incendiari lungo la linea dell’Alta Velocità tra Firenze e Bologna, tra agosto e dicembre 2022.