ATTENTATO A LONDRA: GABRIELLI, ITALIA HA LA COSCIENZA A POSTO
Noi abbiamo le carte e la coscienza a posto“. Così il capo della Polizia Franco Gabrielli sullo scambio di informazioni tra Italia e Regno Unito su Youssef Zaghba, uno dei tre attentatori del London Bridge, a margine del vertice che si sta tenendo a Lampedusa con gli omologhi di altri 9 paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
“Comprendiamo la difficoltà di chi lavora in una situazione complicata. Sarebbe sterile mettersi a fare della polemica di bassissimo livello”, aggiunge Gabrielli.
“Comprendiamo – ribadisce- l’affanno di chi è chiamato a gestire una situazione complessa. Sarebbe esattamente scorretto, poco istituzionale e anche poco onesto intellettualmente, se noi in una posizione di forza ci mettessimo a polemizzare con chi sta affrontando situazioni più complicate delle nostre”, conclude.
“Credo che noi non possiamo incriminare le persone solo perché accedono a un sito perché rischieremo di aprire scenari complicati”, risponde Gabrielli a chi gli domanda se sarebbe utile introdurre un reato su chi detiene materiale propagandistico. E poi: “sono cauto sotto il profilo della bulimia normativa”, aggiunge spiegando che la norma non è “sempre risolutiva”. “Noi siamo di fronte a una minaccia liquida”, afferma il capo della Polizia e la prevedibilità è pari a “zero” ma ” il prezzo che non possiamo pagare è quello di una compressione eccessiva delle nostre libertà. Teniamolo ben presente”. Secondo Gabrielli “viviamo dentro una minaccia e le nostre agende non le stabiliamo noi ma chi di questa minaccia è portatore, credo che questi siano tempi in cui incontrarsi, confrontarsi, stringere relazioni” sia importante. Come lo è il vertice di oggi.