Allievi Carabinieri in licenza: in uniforme ma non armati. “Così sono bersagli facili”
Far viaggiare gli allievi carabinieri in uniforme e disarmati durante le ferie pasquali fa infuriare il Segretario Nazionale di Usmia Giuseppe La Fortuna, che tuona: “Esporre i nostri ragazzi al rischio di attacchi terroristici obbligandoli a farsi riconoscere come appartenenti all’Arma è di una gravità inaudita e denota una colpevole sottovalutazione della minaccia terroristica”.
“Trasformare l’uniforme in un bersaglio sul petto dei nostri ragazzi: l’inaccettabile consuetudine che mette a rischio la loro vita.”. Il Segretario Nazionale di Usmia Giuseppe La Fortuna non usa giri di parole per definire una consuetudine che ritiene metta a repentaglio l’incolumità delle giovani reclute dell’Arma.
In un duro comunicato stampa, il sindacalista punta il dito contro l’abitudine di far viaggiare gli allievi carabinieri durante le ferie vestendo l’uniforme, che li rende facilmente identificabili come appartenenti alle forze dell’ordine senza, però, l’arma di ordinanza.
“In questi giorni di particolare allarme sicurezza, come dimostra anche il recente comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica esporre i nostri ragazzi al rischio di attacchi terroristici facendoli viaggiare in divisa e disarmati è semplicemente inaccettabile”, sottolinea La Fortuna. “Siamo maestri nel piangere sul latte versato, salvo poi farci cogliere impreparati dalla cruda realtà dei fatti: Perché questa miopia, questa persistenza nell’errore che ci condanna a rincorrere il danno anziché prevenirlo?”, si chiede amaramente La Fortuna.
“I nostri colleghi, i nostri figli che hanno intrapreso la carriera nell’Arma vanno tutelati, non esposti a rischi evitabili. In periodi delicati come quello attuale, va bandita ogni leggerezza quando si tratta della loro sicurezza. La tutela della loro vita e incolumità viene prima di ogni sciagurato protocollo”, è l’accorato appello lanciato da La Fortuna.
“La vita dei nostri ragazzi viene prima di ogni altra considerazione – ha concluso La Fortuna – nessuno sconto può essere fatto quando si tratta della loro sicurezza. Confidiamo che i vertici dell’Arma sapranno agire con la necessaria tempestività per rivedere protocolli che, ahinoi, sono oggi improntati a una pericolosa sottovalutazione dei rischi”.
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