Aeronautica Militare: Commissione Difesa della Camera approva l’acquisto di 20 addestratori avanzati T-346A
L’Italia si prepara a rafforzare la sua flotta aerea militare con un ambizioso programma di acquisizione. La Commissione Difesa ha recentemente dato il suo benestare all’acquisto di 20 velivoli T-346, segnando l’inizio di una nuova fase per l’Aeronautica Militare italiana.
Un investimento per il futuro
Il programma, denominato SMD 23/2024, si estenderà su un arco di 15 anni, dal 2024 al 2038. Questi nuovi aeromobili andranno a potenziare due reparti strategici: il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico di Rivolto, noto al grande pubblico come le Frecce Tricolori, e il 61° Stormo presso la base di Decimomannu in Sardegna.
Addestramento e acrobazie: le due anime del T-346
Il T-346, descritto come un velivolo bimotore all’avanguardia, si propone di servire due scopi principali. Da un lato, andrà a incrementare la flotta dell’International Flight Training School (IFTS) di Decimomannu, rispondendo alle crescenti esigenze di formazione dei piloti militari. Dall’altro, si prepara a sostituire gli storici MB-339 PAN delle Frecce Tricolori, in servizio da oltre quattro decenni.
Il T-346A: un gioiello tecnologico made in Italy
Il bireattore T-346A, designazione militare dell’Aermacchi M-346, è considerato l’addestratore pre-operativo più avanzato attualmente in servizio nel mondo. Progettato e costruito interamente in Italia da Leonardo Aircraft (ex Alenia Aermacchi), questo velivolo rappresenta un salto generazionale nell’addestramento dei piloti militari.
Con comandi di volo e avionica completamente digitali, il T-346A offre una manovrabilità “carefree” ad alti angoli di attacco, rendendolo ideale per la formazione di piloti destinati agli aerei di Quarta e Quinta generazione. La sua versatilità permette di effettuare gran parte del programma addestrativo precedentemente svolto su macchine più impegnative, garantendo notevoli risparmi operativi.
Il cuore del sistema: integrazione e simulazione avanzata
Il T-346A non è solo un aereo, ma un sistema addestrativo integrato. Oltre all’aeromobile, comprende un sofisticato segmento a terra con vari sistemi di simulazione. La filosofia LVC (Live, Virtual and Constructive) permette ai piloti di operare simultaneamente in volo reale, su simulatori e interfacciandosi con scenari generati al computer, offrendo un’esperienza formativa senza precedenti.
Specifiche tecniche e prestazioni
Con una lunghezza di 11,49 metri, un’altezza di 4,76 metri e un’apertura alare di 9,72 metri, il T-346A può raggiungere una velocità massima di 1.300 km/h. Equipaggiato con due turbofan Honeywell F124-GA-200 da 27,9 kN, ha un’autonomia di 2.500 km con serbatoi supplementari. La sua versatilità si estende anche all’armamento, potendo essere equipaggiato con vari sistemi d’arma per l’addestramento avanzato.
Implicazioni economiche e industriali
Il programma non si limita al solo ambito militare. Secondo quanto riportato, potrebbe rappresentare un importante stimolo per l’industria aerospaziale italiana, coinvolgendo potenzialmente numerose PMI in settori strategici come l’aeronautica, l’elettronica e l’informatica.
Un progetto sotto la lente d’ingrandimento
L’approvazione del programma ha seguito un iter rigoroso. La Commissione Bilancio ha espresso parere favorevole sugli aspetti finanziari, mentre la Commissione Difesa ha esaminato attentamente lo schema di decreto prima di dare il suo via libera.
Guardando al futuro
Con un orizzonte temporale che si estende fino al 2038, il progetto si inserisce nel più ampio Documento programmatico pluriennale della Difesa per il triennio 2024-2026. Resta da vedere come questa significativa acquisizione influenzerà le capacità operative e addestrative dell’Aeronautica Militare italiana negli anni a venire.
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