GUARDIA FINANZA, INDAGATO IL GENERALE MINERVINI: “AUTO GRATIS PER DUE ANNI”
(di David Marceddu) – Il generale di corpo d’armata della Guardia di
Finanza Domenico Minervini è iscritto nel registro degli
indagati dalla Procura della Repubblica di Bologna per il
reato di induzione indebita a dare o promettere utilità. Come
anticipato da ilfattoquotidiano.it, per due anni l’alto ufficiale, oggi
comandante interregionale per l’Italia centrale, aveva infatti avuto in
comodato d’uso gratuito una automobile (e non due come
riportato nel nostro primo articolo) da una concessionaria bolognese.
Finanza Domenico Minervini è iscritto nel registro degli
indagati dalla Procura della Repubblica di Bologna per il
reato di induzione indebita a dare o promettere utilità. Come
anticipato da ilfattoquotidiano.it, per due anni l’alto ufficiale, oggi
comandante interregionale per l’Italia centrale, aveva infatti avuto in
comodato d’uso gratuito una automobile (e non due come
riportato nel nostro primo articolo) da una concessionaria bolognese.
Minervini tra il 2009 e il 2012 era stato in
servizio a Bologna come comandante regionale delle Fiamme gialle. Durante le
indagini gli investigatori, coordinati dal pubblico ministero Rossella
Poggioli, hanno così scoperto che effettivamente la concessionaria in
questione, mentre Minervini era in servizio in Emilia Romagna, aveva ricevuto
una verifica fiscale da parte della Guardia di finanza provinciale. Ma la
stessa Procura avrebbe appurato che la verifica era stata regolare, né ci
sarebbero stati tentativi di influenzare i controlli.
servizio a Bologna come comandante regionale delle Fiamme gialle. Durante le
indagini gli investigatori, coordinati dal pubblico ministero Rossella
Poggioli, hanno così scoperto che effettivamente la concessionaria in
questione, mentre Minervini era in servizio in Emilia Romagna, aveva ricevuto
una verifica fiscale da parte della Guardia di finanza provinciale. Ma la
stessa Procura avrebbe appurato che la verifica era stata regolare, né ci
sarebbero stati tentativi di influenzare i controlli.
L’indagine della Procura comunque per ora va avanti:
lo stesso ufficiale è stato sentito dalla pm Poggioli per chiarire il perché di
quell’auto a disposizione in forma gratuita per due anni. Minervini, a quanto
risulta, ha negato d’aver chiesto favori o indotto i titolari del salone a
garantirgli un trattamento di riguardo. Assistito dall’avvocato Lorenzo
Valgimigli, il generale avrebbe spiegato di essersi rivolto alla
concessionaria perché cliente di vecchia data e soprattutto avrebbe detto di
non essere a conoscenza della verifica fiscale effettuata dal Comando
provinciale. Nessun favore indebito dunque, è la versione difensiva: Minervini
stesso avrebbe spiegato che stava valutando l’idea di acquistare quell’auto. Ad
ogni modo, il generale e il suo avvocato Valgimigli hanno scelto per ora di non
commentare la notizia.
lo stesso ufficiale è stato sentito dalla pm Poggioli per chiarire il perché di
quell’auto a disposizione in forma gratuita per due anni. Minervini, a quanto
risulta, ha negato d’aver chiesto favori o indotto i titolari del salone a
garantirgli un trattamento di riguardo. Assistito dall’avvocato Lorenzo
Valgimigli, il generale avrebbe spiegato di essersi rivolto alla
concessionaria perché cliente di vecchia data e soprattutto avrebbe detto di
non essere a conoscenza della verifica fiscale effettuata dal Comando
provinciale. Nessun favore indebito dunque, è la versione difensiva: Minervini
stesso avrebbe spiegato che stava valutando l’idea di acquistare quell’auto. Ad
ogni modo, il generale e il suo avvocato Valgimigli hanno scelto per ora di non
commentare la notizia.
La vicenda dell’Audi A6 nasce a Napoli da un banale
controllo da parte dei vigili urbani della città partenopea, che avevano notato
un’auto parcheggiata con al suo interno una paletta segnaletica della Guardia
di finanza. Eppure dagli archivi l’auto risultava di proprietà di una
concessionaria bolognese. Da qui l’avvio dell’inchiesta.
controllo da parte dei vigili urbani della città partenopea, che avevano notato
un’auto parcheggiata con al suo interno una paletta segnaletica della Guardia
di finanza. Eppure dagli archivi l’auto risultava di proprietà di una
concessionaria bolognese. Da qui l’avvio dell’inchiesta.
Minervini ha scalato gradino dopo gradino tutti i
vertici delle Fiamme gialle, diventando dentro il Corpo uno degli ufficiali più
alti in grado. È stato comandante regionale in Sardegna e,
successivamente, dell’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo fino al
2005. Capo di Stato Maggiore del comando interregionale dell’Italia Nord
Occidentale di Milano fino al marzo 2009. Dopo il triennio 2009-2012 in Emilia
Romagna è andato a Palermo al comando interregionale dell’Italia sud
occidentale. Da luglio a settembre 2014 è stato quindi comandante
interregionale per l’Italia meridionale con sede a Napoli per poi passare
subito a Roma al comando per l’Italia centrale, comando che comprende l’Umbria,
l’Abruzzo, il Lazio e la Sardegna.
vertici delle Fiamme gialle, diventando dentro il Corpo uno degli ufficiali più
alti in grado. È stato comandante regionale in Sardegna e,
successivamente, dell’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo fino al
2005. Capo di Stato Maggiore del comando interregionale dell’Italia Nord
Occidentale di Milano fino al marzo 2009. Dopo il triennio 2009-2012 in Emilia
Romagna è andato a Palermo al comando interregionale dell’Italia sud
occidentale. Da luglio a settembre 2014 è stato quindi comandante
interregionale per l’Italia meridionale con sede a Napoli per poi passare
subito a Roma al comando per l’Italia centrale, comando che comprende l’Umbria,
l’Abruzzo, il Lazio e la Sardegna.