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Polizia, la riforma voluta del Governo: neo-assunti “bloccati” più a lungo nelle sedi di prima assegnazione

Un disegno di legge a prima firma del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, presentato insieme ai Ministri Piantedosi (Interno), Crosetto (Difesa), Giorgetti (Economia) e Nordio (Giustizia), prevede alcune novità in materia di ordinamento, organizzazione e funzionamento delle Forze di polizia, delle Forze armate e dei Vigili del Fuoco.

Più anni di “sacrificio” per i nuovi Agenti e Commissari

Tra le principali misure proposte, vi sono modifiche ai termini minimi di permanenza nelle sedi di prima assegnazione per il personale neo-assunto della Polizia di Stato, come Agenti in prova, Vice Ispettori e Commissari vincitori di concorso.

Attualmente, questi neo-funzionari possono chiedere il trasferimento dopo due anni se assegnati a sedi ordinarie, o dopo un anno per sedi disagiate. Il disegno di legge intende prolungare questi termini a quattro anni per le sedi ordinarie e due anni per quelle disagiate.

L’obiettivo

Secondo quanto riportato nella relazione illustrativa, l’attuale normativa risulta efficace per il personale già in ruolo, ma poco funzionale per i neo-assunti. Questi ultimi vengono infatti destinati alle sedi “scoperte” in base all’ordine di graduatoria, dove svolgono il tirocinio formativo senza poter essere impiegati in servizi operativi, salvo rappresentanza e onore.

Spesso, quindi, il periodo di tirocinio coincide con il termine biennale di permanenza, senza che gli uffici di assegnazione possano giovarsi appieno del nuovo personale sotto il profilo dei servizi di istituto. L’estensione dei termini di permanenza minima mirerebbe a ovviare a questa inefficienza.

Inoltre, il provvedimento punta ad allineare la disciplina della Polizia a quella delle altre Forze di polizia sui termini di prima assegnazione del personale neo-assunto.

La Scuola Superiore cambia nome e vertice

Il disegno di legge interviene anche sull’articolo 67 del D.Lgs. 334/2000, adeguando la denominazione della “Scuola superiore di polizia”, precedentemente “Istituto superiore”, e chiarendo che alla sua direzione può essere preposto un prefetto o dirigente generale di pubblica sicurezza.

La proposta normativa mira così ad aggiornare la disciplina del livello dirigenziale della Scuola superiore in base al regolamento del 2019 sugli Uffici di livello generale del Ministero dell’Interno.

Il disegno di legge, non ancora approvato, rientra negli interventi per migliorare l’efficienza delle Forze dell’ordine e l’organizzazione delle loro strutture centrali, secondo le intenzioni del Governo Meloni.

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