‘Non fare il pinguino’: se gli insulti restano impuniti, a perderci è tutta la società
Quando la protesta oltrepassa il limite: la lezione del caso De Luca
Le dure parole di De Luca contro le forze dell’ordine durante la protesta dei giorni scorsi non sono isolate, ma sintomatiche di un clima di crescente sfiducia nei confronti di chi tiene insieme il delicato equilibrio della nostra democrazia.
Chi governo lo sa bene: spesso tocca proprio agli agenti il compito ingrato di fungere da cuscinetto tra le istanze dei cittadini e le decisioni dell’alto. Sono loro a dover assorbire la pressione del malcontento, operando quella indispensabile “frizione” che permette al sistema di mantenere la propria tenuta.
Ma un ruolo così fondamentale viene spesso dato per scontato, senza che nessuno si preoccupi di riconoscere il sacrificio quotidiano di questi servitori dello Stato. Anzi, troppo facilmente si tende a colpevolizzarli quando la situazione degenera, dimenticando che proprio la loro mediazione è garanzia di dialogo civile.
I toni aspri usati da De Luca fanno comprendere come ormai certe provocazioni siano diventate quasi normali, come se il rispetto per uniformi e istituzioni non fosse più un faro per la convivenza democratica. Ma dietro quelle divise ci sono donne e uomini in prima linea che meritano ben altro sostegno.
Eppure, De Luca non ha ancora trovato il tempo per chiarire la sua posizione o addirittura scusarsi. Un atteggiamento che lascia perplessi e che rischia di minare la fiducia nei confronti delle istituzioni. Se anche i più alti rappresentanti possono permettersi di sfidare le forze dell’ordine senza conseguenze, che messaggio si manda ai cittadini?
Il governo non può limitarsi a stigmatizzare il caso isolato. Deve prendere posizione in modo strutturale, ricordando a tutti il ruolo imprescindibile di presidio svolto con professionalità dalle forze dell’ordine.
Solidarietà, coordinamento, investimenti: solo attraverso gesti concreti di vicinanza la politica potrà restituire quel senso di valorizzazione e tutela di cui gli agenti necessitano per continuare ad assolvere i propri compiti in un clima di tranquillità e serenità.
Troppo facile è scaricare tensioni e frustrazioni su chi davvero si impegna per il bene di noi tutti. È tempo che le istituzioni capiscano una volta per tutte che esprimere fiducia nella polizia significa credere nella stessa tenuta civile della nostra società.
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