Si è riunito il Consiglio Supremo di Difesa al Quirinale: Analisi, Strategie e nuove Sfide della Sicurezza Globale
Si è riunito oggi, al Palazzo del Quirinale, il Consiglio supremo di difesa, presieduto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Alla riunione hanno partecipato: il Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni; il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani; il Ministro dell’interno, Matteo Piantedosi; il Ministro della difesa, Guido Crosetto; il Ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti; il Capo di Stato maggiore della difesa, Amm. Giuseppe Cavo Dragone.
Erano altresì presenti il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Alfredo Mantovano; il Segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti; il Consigliere del Presidente della Repubblica per gli Affari del Consiglio supremo di difesa e Segretario del Consiglio, Francesco Saverio Garofani.
Il Consiglio ha esaminato la situazione della guerra in Ucraina e ha ribadito la ferma condanna dell’aggressione operata dalla Federazione Russa e il pieno sostegno dell’Italia all’Ucraina nella sua difesa contro l’invasore.
Il Consiglio ha convenuto sulla ricerca, in stretto accordo tra i partner europei e atlantici, di prospettive che permettano di giungere a una pace che sia giusta e duratura, in conformità al diritto internazionale, e per l’avvio di un piano di ricostruzione dell’Ucraina.
Il Consiglio ha condannato senza riserve le brutalità commesse da Hamas in Israele lo scorso 7 ottobre, con atti di terrorismo che hanno causato più di mille morti deliberatamente tra i civili – tra questi tre italiani – e portato al rapimento di più di duecento persone tra i quali donne, bambini e anziani. Ha anche espresso preoccupazione per gli atti di antisemitismo perpetrati in molte parti del mondo e in Italia.
In relazione al conflitto in atto è indispensabile il rilascio di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas. Fermo il diritto di Israele all’autodifesa nel rispetto del diritto internazionale, va assolutamente assicurata l’incolumità della popolazione civile, tenendo conto dell’aggravamento della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, dove vivono oltre due milioni di Palestinesi. Va scongiurato l’allargamento del conflitto nella regione. Anche per questo va rigorosamente fermato l’acuirsi degli scontri in Cisgiordania. Per l’Italia resta inoltre fondamentale la protezione dei connazionali presenti in Israele e nella Striscia di Gaza.
Le pause delle attività militari, assicurate da Israele per ragioni umanitarie, hanno rappresentato un passo avanti importante che ha consentito l’accesso agli interventi di soccorso delle Nazioni Unite e di altri attori e il rilascio di ostaggi. Questa resta la prospettiva da perseguire con determinazione riproponendo sollecitamente pause umanitarie.
L’Italia è impegnata nell’invio di aiuti umanitari e ha, tra l’altro, prontamente messo a diposizione, presso il porto di Al Arish in Egitto, una unità navale appositamente attrezzata con un ospedale imbarcato che ha già avviata l’assistenza sanitaria, mentre è in corso anche l’attività istruttoria per assicurare la dislocazione di una struttura sanitaria da campo da collocare nella Striscia di Gaza.
Il Consiglio ha giudicato imprescindibile avviare quanto prima una riflessione della comunità internazionale sulla gestione della Striscia di Gaza, superata questa drammatica fase, e favorire la ripresa di un dialogo politico con l’Autorità Nazionale Palestinese, al fine di individuare una soluzione sostenibile e duratura del conflitto israelo-palestinese basata sul principio “due popoli, due Stati”.
Particolare attenzione è stata posta alla situazione lungo la Linea Blu che separa il Libano da Israele, a presidio della quale, nel Sud del Libano, sono dispiegati i soldati della missione UNIFIL delle Nazioni Unite, tra i quali oltre mille militari italiani.
Il Consiglio ha passato in rassegna le situazioni di tensione nei Balcani Occidentali e le altre aree di crisi, particolarmente quelle del Mediterraneo allargato e del Sahel. Appare necessario affrontare le cause della instabilità in Africa tenendo conto delle legittime esigenze locali e garantendo un approccio globale, come si propone il Piano Mattei.
Il Consiglio ha infine svolto un approfondimento sui cambiamenti che le nuove tecnologie stanno introducendo nella competizione internazionale e quindi sui loro effetti nell’evoluzione dei moderni scenari strategici.
Si ritiene indispensabile oggi sviluppare consapevolezza e capacità d’azione anche nei nuovi ambiti dell’interazione umana: i domini cibernetico, spaziale e subacqueo e la dimensione cognitiva. Una più efficace architettura di sicurezza e di governance nazionale è condizione per contrastare le nuove minacce nonché i rischi di uso offensivo delle tecnologie emergenti quali l’intelligenza artificiale. Considerata la trasversalità delle minacce ibride, è indispensabile uno sforzo congiunto del sistema Paese.
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