Avvocato Militare

Carabinieri, Maresciallo Assolto: Accesso alle Banche Dati per sicurezza pubblica e non per scopi personali

Il GIP del Tribunale di Potenza ha emesso una sentenza che mette fine a un procedimento penale riguardante un Maresciallo dell’Arma dei Carabinieri all’epoca dei fatti presso un Comando Stazione Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Melfi, accusato di accesso abusivo alle banche dati istituzionali.

L’accusa ha sostenuto che il Maresciallo aveva utilizzato tali risorse per scopi personali, al di fuori delle finalità istituzionali.

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Una Difesa Motivata: Il Contesto dell’Accesso alle Banche Dati

L’imputato, nel corso del processo, ha respinto vigorosamente le accuse. Il Maresciallo ha sostenuto che l’accesso alle banche dati era stato motivato da una legittima preoccupazione per la sicurezza pubblica.

Secondo il Maresciallo, alcuni colleghi avevano segnalato che un individuo, durante i controlli, si era presentato come suo parente, nonostante lui non avesse alcuna parentela con questa persona. Questa situazione aveva sollevato dubbi sulla reale identità dell’individuo e sul motivo per cui si spacciava per un parente del Maresciallo.

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La Scoperta e l’Interrogatorio

Il Comando aveva inizialmente sollevato dubbi sulla condotta del Maresciallo quando aveva notato una serie di interrogazioni effettuate dallo stesso riguardo a persone con lo stesso cognome di famiglia, ma non chiedendo allo stesso le motivazioni di tale accesso e inoltrando direttamente l’informativa di reato. Il Maresciallo ha chiarito innanzi al GIP che aveva effettuato l’accesso alle banche dati per identificare e comprendere meglio chi fosse l’individuo che si era spacciato come suo parente. Nonostante ammettesse di non aver approfondito ulteriormente la ricerca e di non aver redatto una relazione formale di servizio, l’imputato aveva insistito sul fatto che la sua azione fosse stata finalizzata alla tutela della sicurezza pubblica e al bene della sua Amministrazione, l’Arma dei Carabinieri.

La Sentenza: L’Assoluzione dell’Imputato

Il tribunale di Potenza ha emesso una sentenza che ha assolto il Maresciallo dalle accuse a suo carico. Il Giudice ha sostenuto che l’accesso alle banche dati era legittimo e finalizzato a esigenze di servizio, nonostante una gestione superficiale da parte del Maresciallo e la mancata redazione di una relazione di servizio.

Il tribunale ha stabilito che non vi erano elementi che suggerissero un utilizzo delle banche dati per fini privati e ha concluso che il fatto non sussisteva.

La sentenza rappresenta un importante verdetto a favore del Maresciallo dell’Arma dei Carabinieri, dimostrando che il suo accesso alle banche dati era stato motivato da legittime preoccupazioni per la sicurezza pubblica e la tutela dell’Amministrazione di appartenenza.

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