Difesa

Sostegno a Kiev e inizio dell’addestramento agli F-16: le decisioni del Consiglio Atlantico in formato Ministri della Difesa, presso il Quartier Generale della NATO

Incrollabile sostegno all’Ucraina, inizio dell’addestramento per i piloti di jet e avvicinamento di Kiev alla Nato: sono questi i punti salienti della riunione dei ministri della Difesa della Nato a Bruxelles. Nel corso della due giorni sono stati molti i temi affrontati, ma la guerra è rimasta sempre sullo sfondo, soprattutto alla luce dell’inizio dell’attesa controffensiva ucraina. “Le forze ucraine hanno intensificato le operazioni lungo la linea del fronte e stanno facendo progressi costanti, ma devono affrontare un terreno difficile”, ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nella conferenza finale della ministeriale di Bruxelles.

Le sue parole seguono quelle pronunciate ieri dal generale Mark Milley, capo di Stato maggiore delle forze armate statunitensi, che non ha voluto sbilanciarsi sul possibile esito delle operazioni. “È ancora presto per fare previsioni sull’andamento della guerra in Ucraina e sulla controffensiva intrapresa, ma il morale dei soldati ucraini è molto alto”, aveva detto Milley.

“Sarebbe prematuro fare stime sui tempi di un’operazione di questa portata. L’Ucraina ha iniziato il suo attacco e sta facendo progressi costanti, ma si tratta di una lotta molto difficile, molto violenta, che probabilmente richiederà tempi lunghi e costi elevati”, ha poi aggiunto. Il morale delle truppe ucraine – assicura comunque il generale Usa – è più alto di quello dell’avversario russo, che “non ha una leadership coerente e che si trova da molto tempo in una posizione difensiva”.

“La guerra in Ucraina è una maratona, non uno sprint”, ha sentenziato il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, in apertura della riunione del Gruppo di contatto per l’Ucraina. “Continueremo a fornire all’Ucraina le capacità urgenti di cui ha bisogno per far fronte a questo momento e quelle di cui ha bisogno per mantenersi sicura a lungo termine dall’aggressione russa. Saremo al fianco dell’Ucraina anche nel lungo periodo”, ha concluso.

L’appoggio della NATO

L’appoggio degli alleati della Nato si traduce in un aumento di investimenti e sostegno militare, partendo dall’addestramento dei piloti di aerei da combattimento F-16, programma guidato da Danimarca e Paesi Bassi, che dovrebbe cominciare nel corso dell’estate. L’annuncio è stato accolto con favore da Stoltenberg. Insieme alla disponibilità di Regno Unito e Stati Uniti a fornire missili di difesa aerea a corto e medio raggio, esso si unisce all’impegno da 500 milioni di euro del Pacchetto di assistenza globale della Nato. L’Alleanza Atlantica, ha aggiunto Stoltenberg, sta inoltre lavorando a un pacchetto pluriennale con finanziamenti sostanziali in vista del vertice di Vilnius dell’11 e 12 luglio. Un’idea lanciata dal segretario generale della Nato per il vertice è anche quella di istituire un nuovo Consiglio Nato-Ucraina, che permetterebbe a Kiev di consultarsi con gli alleati e decidere sulle questioni di sicurezza su base paritaria. “La nostra ambizione è di tenere la prima riunione del nuovo Consiglio a Vilnius, con il presidente Zelensky”, ha dichiarato Stoltenberg.

Nel corso delle riunione di Bruxelles, infine, i ministri hanno concordato un nuovo modello di rotazione per la difesa aerea e missilistica e hanno rivisto il Piano d’azione per la produzione della difesa della Nato, con misure per aggregare la domanda, incrementare la capacità e aumentare l’interoperabilità e l’intercambiabilità delle dotazioni. Il piano passa anche dall’aumento delle spese militari al 2 per cento del Pil per ogni Paese alleato, quasi un mantra per Stoltenberg, che non perde occasione per ribadire che si tratterebbe comunque di un tetto minimo di spesa. I Paesi della Nato dovrebbero prendere quest’impegno definitivamente proprio nel summit di Vilnius. Il tema dell’aumento delle spese militari è stato ribadito a Bruxelles anche da Estonia e Lituania, entrambi Paesi impegnati a portare la spesa per la difesa al 3 per cento. Tallinn è peraltro pronta a chiedere e sostenere un aumento per l’Alleanza fino al 2,5 per cento.

Addestramento dei piloti

Nel corso dell’estate, intanto, dovrebbe cominciare l’addestramento dei piloti di F-16, passaggio che potrebbe costituire un’apertura alla possibile fornitura degli aerei da combattimento a Kiev. “Oggi abbiamo ottenuto l’impegno dei nostri partner a iniziare i corsi di addestramento e a costruire insieme il consorzio sui jet da combattimento, che inizierà con l’F-16, con i Paesi Bassi e la Danimarca come leader e con altri Paesi che si uniranno in futuro”, ha detto il ministro della Difesa ucraino, Oleksij Reznikov.

Dopo la coalizione di Paesi sui carri armati, quella sulla difesa aerea e quella sull’artiglieria, il ministro ucraino si dice sicuro di poter raggiungere anche questo risultato. “Significa che le forze ucraine rimarranno lo scudo orientale dell’Europa e lo scudo orientale della Nato” anche in futuro, ha poi concluso. La fornitura degli aerei, ha precisato Stoltenberg, dipenderà dal tempo necessario per l’addestramento dei piloti e dalla costante valutazione delle necessità di Kiev sul campo, anche se l’inizio dell’addestramento significa la possibilità di “prendere decisioni sulla consegna degli aerei con breve preavviso”.

Si muove anche l’Italia

Nel frattempo, si muove anche l’Italia che, come annunciato dal segretario alla Difesa Usa Austin, fornirà un’ulteriore tranche di assistenza all’Ucraina “che include capacità altamente critiche che rispondono alle esigenze più urgenti di difesa”. Nel quadro della diplomazia, invece, gli alleati Nato, accolgono con favore la visita a Kiev da parte dei leader dei Paesi africani. “Ritengo importante che ci siano diversi sforzi per trovare una soluzione di pace”, ha detto Stoltenberg. “Naturalmente, qualsiasi soluzione deve essere una pace giusta e duratura”, ha poi aggiunto ribadendo l’accordo unanime, fra i Paesi dell’Alleanza atlantica, in merito alla futura adesione di Kiev. “Siamo tutti d’accordo sul fatto che l’Ucraina si sia già avvicinata alla Nato negli ultimi dieci anni, così come sul fatto che la porta della Nato rimane aperta alla possibilità che l’Ucraina diventi un membro dell’Alleanza. Questa è una decisione che spetta agli alleati e all’Ucraina. La Russia non ha diritto di veto”, ha detto Stoltenberg in conferenza stampa.

Gruppo di pianificazione nucleare

Continua a preoccupare la postura militare nucleare del Cremlino. Nel corso della riunione ministeriale di Bruxelles, si è infatti svolto anche un incontro del gruppo di pianificazione nucleare. “Prendiamo sul serio l’annuncio della Russia di voler schierare armi nucleari in Bielorussia. Abbiamo visto alcuni preparativi in corso e seguiremo da vicino ciò che stanno facendo. Resteremo vigili”, ha dichiarato Stoltenberg. “Naturalmente, questo fa parte della retorica nucleare che abbiamo visto per diversi anni, in cui la Russia ha modernizzato e schierato sempre più armi nucleari, che ora sta dispiegando per la prima volta in Bielorussia”, ha detto. “Finora non abbiamo assistito ad alcun cambiamento della postura nucleare russa che richieda un cambiamento nella nostra postura, ma valuteremo costantemente cosa fare”, ha concluso il segretario generale della Nato.

Agenzia Nova

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