RINNOVO CONTRATTI ENTRO FINE ANNO: ECCO COME SI PENSA DI INTERVENIRE
La Corte Costituzionale è
stata chiara quando bocciò il blocco degli stipendi per i dipendenti
pubblici voluto dalla Fornero. I giudici sancirono che nessun rimborso di arretrati era dovuto agli Statali, ma
allo stesso tempo intimò che si provvedesse a sbloccare i contratti in essere
della Pubblica Amministrazione per adeguarli all’aumento del costo della vita.
stata chiara quando bocciò il blocco degli stipendi per i dipendenti
pubblici voluto dalla Fornero. I giudici sancirono che nessun rimborso di arretrati era dovuto agli Statali, ma
allo stesso tempo intimò che si provvedesse a sbloccare i contratti in essere
della Pubblica Amministrazione per adeguarli all’aumento del costo della vita.
La palla così è finita nelle mani dell’esecutivo che è costretto a sedersi al
tavolo delle trattative con i sindacati per stabilire la metodica degli
aumenti. Sull’argomento è intervenuta anche Marianna Madia, il
Ministro della Funzione Pubblica, che ha cercato di spiegare come si pensa di
intervenire.
tavolo delle trattative con i sindacati per stabilire la metodica degli
aumenti. Sull’argomento è intervenuta anche Marianna Madia, il
Ministro della Funzione Pubblica, che ha cercato di spiegare come si pensa di
intervenire.
Che programmi ci sono ne breve
periodo?
periodo?
La Madia ha dichiarato che “ci sarà una
discussione collegiale e si stabilirà quante risorse saranno disponibili per il
rinnovo dei contratti per poi vedere di adeguarli”. Parole che non
lasciano dubbi circa l’intervento che deve essere per forza di cose fatto.
Secondo il Ministro, per la metà di ottobre, quando si tratterà di parlare di
Legge di Stabilità, si dovrebbe sapere con certezza cosa si farà per gli
statali. Una data importante però sarà quella del 20 settembre,
quando in calendario è previsto l’aggiornamento del Documento di Economia e
Finanza (DEF). Sarà importante questo documento per capire quanto il Governo ha
stanziato, perché solo così si potrà capire quanto prenderanno di più i 3,5
milioni di dipendenti pubblici che aspettano da anni gli aumenti per la
perequazione.
discussione collegiale e si stabilirà quante risorse saranno disponibili per il
rinnovo dei contratti per poi vedere di adeguarli”. Parole che non
lasciano dubbi circa l’intervento che deve essere per forza di cose fatto.
Secondo il Ministro, per la metà di ottobre, quando si tratterà di parlare di
Legge di Stabilità, si dovrebbe sapere con certezza cosa si farà per gli
statali. Una data importante però sarà quella del 20 settembre,
quando in calendario è previsto l’aggiornamento del Documento di Economia e
Finanza (DEF). Sarà importante questo documento per capire quanto il Governo ha
stanziato, perché solo così si potrà capire quanto prenderanno di più i 3,5
milioni di dipendenti pubblici che aspettano da anni gli aumenti per la
perequazione.
Ad oggi come si pensa di
intervenire ed in che misura?
intervenire ed in che misura?
Voci di corridoio, ma che sembrano
rispecchiare l’orientamento dell’esecutivo sulla questione statali parlano di aumenti previsti non per tutti,
almeno in un primo momento. Infatti si pensa di concedere gli adeguamenti di
stipendio solo alle fasce più deboli tra i dipendenti pubblici, adeguando prima
gli stipendi a coloro che hanno redditi più bassi, facendo slittare gli scatti
per i più ricchi ai prossimi anni. Nel DEF, così come si ha notizia oggi,
sempre in attesa del suo aggiornamento, ci sarebbero già stanziati 1,6 miliardi
di euro da spendere per i contratti degli statali già dal 2016. Per gli anni
successivi invece gli importi stanziati sarebbero maggiori, nell’ordine di 4
miliardi per il 2017 e di quasi 7 per il 2018. Per capire quali aumenti
toccherebbero a ciascuno bisogna attendere quindi le definizioni del Governo
che se confermasse le cifre del DEF dovrebbe stabilire tra quanti dei 3,5
milioni di dipendenti pubblici dovrebbero venire divisi.
rispecchiare l’orientamento dell’esecutivo sulla questione statali parlano di aumenti previsti non per tutti,
almeno in un primo momento. Infatti si pensa di concedere gli adeguamenti di
stipendio solo alle fasce più deboli tra i dipendenti pubblici, adeguando prima
gli stipendi a coloro che hanno redditi più bassi, facendo slittare gli scatti
per i più ricchi ai prossimi anni. Nel DEF, così come si ha notizia oggi,
sempre in attesa del suo aggiornamento, ci sarebbero già stanziati 1,6 miliardi
di euro da spendere per i contratti degli statali già dal 2016. Per gli anni
successivi invece gli importi stanziati sarebbero maggiori, nell’ordine di 4
miliardi per il 2017 e di quasi 7 per il 2018. Per capire quali aumenti
toccherebbero a ciascuno bisogna attendere quindi le definizioni del Governo
che se confermasse le cifre del DEF dovrebbe stabilire tra quanti dei 3,5
milioni di dipendenti pubblici dovrebbero venire divisi.