Arrestato e sospeso da 7 anni con l’accusa di avere fatto la cresta sulle missioni, maresciallo assolto in appello
Il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Camilleri, 49 anni, è stato assolto per la seconda volta dalle accuse di falso ideologico e truffa continuata che lo avevano coinvolto in un’indagine nel 2014. Camilleri era stato accusato di aver falsificato attestazioni di servizio e certificati di missione, incassando somme che non avrebbe dovuto percepire. La vicenda era nata da una serie di denunce anonime avvalorate con l’analisi delle celle telefoniche e del gps che l’assicurazione aveva posizionato nella vettura del maresciallo.
Nonostante l’assoluzione emessa nel primo grado dal tribunale di Sciacca, Camilleri era stato sospeso dal servizio per sette anni e messo ai domiciliari per due mesi. La Procura generale aveva chiesto una condanna a 18 mesi di reclusione, ma la Corte d’appello di Palermo ha respinto la richiesta di riapertura del dibattimento e confermato l’assoluzione.
La difesa del maresciallo aveva sostenuto che i dati tecnici utilizzati dalla Procura non fossero attendibili e che Camilleri fosse stato colpito perché “inflessibile e scomodo negli ambienti delinquenziali”. La sentenza di assoluzione in secondo grado mette definitivamente fine alla vicenda giudiziaria, che ha visto il militare coinvolto in un processo lungo e complicato.
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