Polizia

Si presenta in commissariato con tre cani che aggrediscono un poliziotto, padrona a processo

Doveva andare al commissariato Libertà ma non avrebbe potuto lasciare i suoi cani a casa, né avrebbe trovato qualcuno disposto a tenerli per un po’. Un agente in servizio in via Arimondi però, visto che erano tutti senza museruola, si sarebbe opposto e in pochi secondi, una parola dopo l’altra, è scoppiato il parapiglia. Il gip Nicola Aiello ha rinviato a giudizio una ragazza di 30 anni accusata di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni per via di un episodio avvenuto negli uffici di polizia di via Arimondi alla fine del 2018.

Secondo quanto ricostruito la ragazza, incensurata, era andata negli uffici di polizia per un problema legato a un documento, forse smarrito o da rinnovare. All’ingresso avrebbe trovato un agente che, vedendo i cani, le avrebbe impedito di entrare con gli animali al seguito. La trentenne avrebbe insistito e, secondo l’accusa rappresenta dal pm Felice De Benedittis, si sarebbe scagliata contro l’agente “sferrandogli colpi alla spalla, minacciando di farlo sbranare e facendo in modo che uno dei cani lo mordesse al polpaccio”.

A causa dell’aggressione il poliziotto avrebbe riportato alcune ferite considerate guaribili in dieci giorni, fra le quali una lacerazione al polpaccio destro, una ferita lineare al cavo popliteo, un ematoma alla coscia destra e un altro al polpaccio sinistro”. Pochi giorni fa la trentenne ha voluto parlare e si è difesa in aula ribandendo che la sua fedina penale è pulita e che quel giorno – come tutti gli altri – lavorava e non poteva lasciare gli animali da nessuna parte. Il processo inizierà in autunno davanti ai giudici della seconda sezione penale.

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