Niente permesso al poliziotto per accompagnare la moglie a una visita: scoppia la protesta
«Siamo arrivati al punto in cui, se un poliziotto chiede un giorno di permesso per accompagnare la moglie, il marito o un altro diretto familiare a fare una visita medica delicatissima, questo gli viene rifiutato».
La segreteria provinciale del sindacato Coisp di Treviso denuncia con queste parole il caso di un agente di polizia, in servizio nel capoluogo della Marca, a cui sarebbe stato impedito di accompagnare un familiare a fare una visita medica invasiva. «Non crediamo che in altri uffici di polizia del territorio nazionale avvengono situazioni del genere – continua il sindacato in una nota ufficiale – come non crediamo che questo accada nelle realtà delle altre forze dell’ordine – spiega il sindacato -. Di certo non possiamo più accettare questa esclusività e, vedendo che oltre alla denigrazione dell’operato dei poliziotti, ora, nonostante le due ispezioni ministeriali effettuate nel 2021, è palese la mancata considerazione delle esigenze della sfera personale e familiare degli appartenenti alla polizia di Stato in servizio nel capoluogo trevigiano, abbiamo deciso di effettuare questa pubblica denuncia sperando che qualcuno intervenga definitivamente nelle giuste sedi per far ripristinare quel rispetto dovuto ai poliziotti trevigiani e ai loro familiari».