Pensioni: Gravi sperequazioni tra polizia e militari. Poliziotti pronti alla mobilitazione
I segretari generali dei sindacati maggioritari delle polizie ad ordinamento civile Siulp, Sap, Siap Polizia di Stato e Sappe Uilpa Polizia penitenziaria e Fns Cisl Polizia penitenziaria in rappresentanza del personale della Polizia di Stato e della Polizia Penitenziaria in vista della presentazione della DDL di Bilancio alle Camere sentono il dovere morale e politico di preannunciare una azione incisiva e determinata di protesta nell’ipotesi in cui non siano eliminate nella emananda legge di bilancio le gravissime e pesanti sperequazioni tra le forze di polizia ad ordinamento civile militari e vigili del fuoco in tema pensionistico e previdenziale per la non corretta applicazione dell’art. 54 del DPR 1092 73 da parte dell’Inps che nei fatti e nelle scelte ha diviso nettamente il Comparto Sicurezza da quello della Difesa.
Cosi’ i sindacati di Polizia in una nota. La mancata equiordinazione per il personale che svolge medesimi compiti ruoli e funzioni di ordine e sicurezza pubblica non si puo’ tramutare in una ingiustificata e gravissima penalizzazione nei confronti dei poliziotti e poliziotte determinando l’ennesima disparita’ di trattamento all’interno del Comparto Sicurezza e Difesa denunciano.
Nell’assenza di fatti concreti e risolutori indiremo senza se e senza ma, lo stato di agitazione e mobilitazione generale delle forze di polizia e non esiteremo a scendere in piazza con manifestazioni locali e nazionali. Ben consapevoli del delicato momento storico che vive il paese e delle tensioni sociali e internazionali che preoccupano tutti per la tenuta dell’Ordine Pubblico ciononostante – concludono i sindacati – non possiamo far gravare sulle spalle dei soli poliziotti il senso di responsabilita’ dello Stato e invochiamo ‘la legalita’ della legge’ per tutti i poliziotti da noi rappresentati diversamente il conflitto sociale e sindacale delle Forze di Polizia ad ordinamento civile sara’ irrevocabile .
COSA PREVEDE ART 54 PER I MILITARI
«La quota retributiva della pensione da liquidarsi con il sistema misto, ai sensi dell’art. 1, comma 12, della legge n. 335/1995, in favore del personale militare cessato dal servizio con un’anzianità superiore a 20 anni e che al 31 dicembre 1995 vantava un’anzianità inferiore a 15 anni, va calcolata tenendo conto dell’effettivo numero di anni di anzianità maturati alla predetta data, con applicazione dell’aliquota del 2,44% per ogni anno utile». Lo ha stabilito la Corte dei Conti nella sentenza n. 12/2021 emessa a sezioni riunite e depositata in cancelleria lo scorso 9 settembre.
Dunque la normativa vigente escludere dal nuovo computo le forze di polizia ad ordinamento civile ed i vigili del fuoco.