Zaia: “Un militare mi ha scritto ‘se ti prendo ti sparo in bocca’. Gli ho chiesto di fare volontariato, non voglio rovinarlo”
“Uno mi ha scritto ‘se ti prendo ti sparo in bocca’. Questa persona è stata identificata, è un militare con famiglia. Gli ho chiesto di fare volontariato, non voglio rovinarlo, e l’altro giorno mi è arrivata la carta e che ha iniziato a farlo alla Croce Rossa: è stata la condizione per ritirare la querela”. Lo ha rivelato il presidente del Veneto Luca Zaia oggi nel corso del punto stampa.
Nonostante le minacce ormai quotidiane che gli arrivano dai no vax e le decine di segnalazioni alla magistratura, Zaia ha assicurato: “Le mie abitudini non le ho cambiate, anche ieri sono stato per campi a passeggiare, ma non è vivere. Noi abbiamo presentato decine di querele, abbiamo l’obbligo istituzionale di segnalare quello che ci viene scritto, perché non sappiamo chi ci sia dietro a queste minacce, se un lupo solitario o un gruppo organizzato. Solitamente queste denunce vengono archiviate: è facoltà del magistrato, ma è pur vero che se si vede un flusso di queste minacce bisognerebbe chiedersi cosa stia accadendo in questo Paese. Se sono impunite diffamazione e ingiuria, tutti si sentiranno legittimati a diffamare e ingiuriare”.
E, alla domanda se i canali social andrebbero oscurati, Zaia ha risposto: “Il problema non è il canale, non chiudiamo le strade perché le persone muoiono negli incidenti, ma quello che ci entra e quello che uno scrive”,.