Colleferro, ucciso in una rissa. Macchine, orologi e palestra: la vita da bulli dei fratelli pugili
OROLOGI E BOLIDI
In paese tutti puntano il dito contro i modelli di vita «sballati» che inebriano la testa ed esaltano il culto della violenza: «Soldi, moto, macchine, non esistono altri valori», raccontano i più grandi seduti in piazza. «La vita in ginocchio fatela fà a l’altri», scrive Gabriele sul suo profilo Facebook, un book fotografico di muscoli e bolidi. Petti nudi, orologi e anelli d’oro. Qualche immagine anche di lui in passerella, come modello prima di diventare papà poco tempo fa di una bambina.
«Non cambio per nessuno, ma sarò migliore per chi lo merita!», scrive postando una sua foto accovacciato accanto alla statua di un enorme leone. Segno di forza e potere. Un mese fa diceva rispondendo a un amico: «Essere maledetto mi benedice».
Subito dopo il lockdown Gabriele si era guadagnato anche una piccola intervista su un tg regionale e un trafiletto di giornale (che mostra orgoglioso sui social) per avere avuto la costanza di tenere aperta, nonostante le difficoltà per il Covid, la sua frutteria nel centro storico di Cori.
«SONO DISPERATO»
Il fratello più piccolo Marco, invece, ha fatto strada nei campionati Mma, categoria 70 kg, come professionista. E insegna in una palestra di Lariano. Francesco Belleggia, 23 anni, si era diplomato geometra. Nessun lavoro stabile nel frattempo solo qualche lavoretto saltuario, in attesa di una chiamata. «Da quel che mi risulta non ha pendenze o segnalazioni di tipo giudiziario – dice il suo legale, l’avvocato Vito Perugini lasciando la caserma dei carabinieri di Colleferro – il ragazzo fa parte di una famiglia tranquillissima. Con lui ho potuto parlare brevemente, domani (oggi, ndr) avrò modo di interloquire con lui con più calma. Era confuso, spaventato, sicuramente ha compreso la gravità del fatto. Sono disperato mi ha detto guardandomi negli occhi». I quattro ora sono tutti accusati di omicidio preterintenzionale in concorso. Ieri sera sui profili Fb dei fratelli Bianchi sono apparsi messaggi di rabbia e indignazione: «Schifosi, ve la siete presa con un ragazzino indifeso».
Redazione articolo a cura del Gazzettino