Ultimo: “Nistri e Luzi hanno fallito. Devono dimettersi. Una casta di generali scollegata dalla realtà”
Dopo il sequestro della caserma di Piacenza, tutti gli ufficiali, anche quelli non indagati, sono stati trasferiti. Persino il comandante provinciale, il quale era arrivato da solamente poco più di sei mesi. Secondo il Colonnello Ultimo, questo è proprio una delle questioni che affligge l’Arma: “Il problema non è chiudere la stalla quando i buoi sono fuggiti, una specializzazione che si sta sempre più affinando. Nel senso che adesso si misura quanto tempo viene impiegato per chiudere la porta ogni volta che i buoi sono scappati”, spiega a Il Riformista. “C’è un’indagine in corso, si capiranno i motivi, le cause, i mandanti, gli esecutori. La magistratura, come al solito, farà chiarezza. Ma non è questo il problema.
Credo che quello che interessi tutti è che ci sia un’organizzazione seria che porti avanti una politica del personale efficace e inclusiva. Una politica di gestione che coinvolga le donne e gli uomini che indossano una divisa, che li faccia sentire uniti e parte della bandiera più bella del mondo: il tricolore”.
Cosa che, a parere del Colonnello Ultimo, oggi non accade: “Mi sembra di tutta evidenza che l’attuale leadership non abbia il controllo dell’organizzazione. Si tratta di una leadership non in grado di coinvolgere i militari”. E qui l’attacco è diretto nei confronti di Giovanni Nistri, il comandante generale dell’Arma dei carabinieri. “Di fronte a un fallimento simile, il comandante generale e il capo di stato maggiore non possono restare al loro posto”.
E non solo. Il Colonnello Ultimo punta il dito contro l’Arma con un’affermazione molto forte: “Al vertice si esercita una disciplina che calpesta i diritti costituzionali”. Il primo errore? “Chiudere ogni strada al sindacato di mutuo soccorso” che, secondo lui, “è stato boicottato”. “Si puniscono in via disciplinare e penale militare i rapporti amicali e affettivi attraverso i social, violando la Costituzione. Il risultato è stato alienare il personale. La base è stata umiliata, divisa, calpestata, tenuta lontano dai valori che gli anziani hanno insegnato”. Poi ancora: “Dal sindacato sono stati esclusi i carabinieri in congedo in quanto ritenuti portatori di interessi esterni all’Istituzione. Penso che questo faccia capire con che tipo di gente abbiamo a che fare”.
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Qual è la soluzione a tutto questo? Per il Colonnello Ultimo è molto semplice: cambiare la leadership. E farlo velocemente. “Il cambio deve essere accompagnato dall’avvio di un’inchiesta che faccia luce su come è stata gestita l’Arma”.
La quale, sottolinea, “deve essere rifondata. Merita di essere difesa e non predata come stanno facendo questi personaggi. La severità non serve a nulla. Non si deve creare un regime nel 2020. La disciplina è uguaglianza e fratellanza, è legalità, è mutuo soccorso, bisogna guardare oltre le funzioni e il grado. Non deve esserci il dominio e il privilegio di una casta sulle categorie inferiori”. Per questo, secondo lui, aver ostracizzato il sindacato ha influito in modo significativo. “Ha visto quanti suicidi ci sono ultimamente fra i carabinieri? Perché questo argomento non viene mai affrontato?”, ha detto in conclusione in un intervista rilasciata a il Riformista.