Carabiniere ferito: Taser avrebbe evitato tragedia sfiorata. Ma dopo un anno di annunci, cosa si aspetta?
“Gli operatori delle Forze di polizia devono essere dotate al più presto possibile di tutti gli strumenti utili ad evitare ogni contatto fisico con persone aggressive, soprattutto se l’aggressività si rivolge nei loro confronti, altrimenti prima o poi fatalmente capiterà che la solidarietà non la faremo più a Poliziotti, Carabinieri o Finanzieri ferito, ma ai loro familiari superstiti”.
Così Vincenzo Chianese, Segretario generale del Sindacato di Polizia (ES) che rivolge un accorato appello alla politica: “La sicurezza non è né di destra, né di sinistra: unite tutti le vostre forze affinché si possano al più presto possibile distribuire a tutte le pattuglie che controllano il territorio armi non letali come le pistole ad impulsi elettrici ‘Taser’”.
“L’aggressività nei nostri confronti si fa ogni giorno più frequente e sfrontata – prosegue Chianese – ed il ferimento del Carabiniere avvenuto a Terni stamattina né è un esempio lampante, perché solo per un caso fortuito non ci hanno lasciato la vita lui, ma poteva capitare anche ai colleghi che stavano operando con lui ed ai passanti”.
“Se i primi ad intervenire avessero avuto il Taser l’appartenente all’Arma, cui va la nostra più sincera solidarietà e vicinanza – conclude il sindacalista in divisa – non avrebbe ricevuto due pallottole nei piedi – in cambio di uno stipendio di 1.500 euro al mese, è bene ricordarlo – e non si sarebbe rischiata quella che poteva essere una vera e propria strage”.
“La colluttazione con le persone in stato di euforia e non collaborative –sottolinea il SIM Carabinieri – ha spesso effetti devastanti e, sempre più frequentemente, espone ad alti rischi gli operatori di Polizia che, pur uscendone illesi, facilmente si trovano indagati per i cosiddetti atti dovuti.
È arrivato il momento di dire basta ai provvedimenti annunciati e mai posti in essere. Ci riferiamo – conclude la nota del Sim carabinieri – a quelli di pochi mesi fa della più alta carica del Viminale, nei quali veniva dichiarato che “a giugno sarà in dotazione delle forze dell’ordine la pistola elettrica”.