Dal 1° giugno la Beretta PMX in sostituzione PM12 per i Carabinieri
Dal 1° giugno 2019 saranno immesse in ciclo logistico i primi 750 esemplari di Pistola Mitragliatrice Beretta PMX per l’Arma dei carabinieri, destinata a sostituire progressivamente la Beretta PM12, introdotta nel 1964 e fuori produzione dal 2004. L’appalto con la Beretta prevede l’approvigionamento di 5000 pistole mitragliatrici Beretta PMX per un costo di circa 4 milioni di euro.
Le armi sono dotate di un tag NFC passivo (Near Field Communicatìon) contenente i dati cifrati della PMX (produttore, data di fabbricazione, estremi del contratto, modello e matricola), in modo da consentirne il riconoscimento elettronico mediante lettura digitale contactless non appena sarà ultimato il progetto, in corso di sviluppo, di informatizzazione delle armerie di reparto.
250 esemplari, inoltre, sono equipaggiati, a titolo sperimentale, di puntatore rosso “Steiner MRS” che consente di utilizzare entrambi gli occhi in caso di puntamento rapido, offrendo nel contempo la massima precisione di tiro in ogni condizione di luce.
L’assegnazione privilegia le Scuole di formazione per l’addestramento degli allievi, riservando un numero limitato dì esemplari al soddisfacimento di esigenze operative specifiche del Reparto Scorte del Comando Carabinieri Banca d’Italia, del Reggimento Corazzieri, dei Comandi carabinieri Corte Costituzionale, Senato della Repubblica e Camera dei Deputati.
Presentata alla fine del 2017, la pistola mitragliatrice PMX utilizza un sistema di chiusura a massa battente, preferito a quello a chiusura a rulli, in quanto questi risulta troppo difficoltoso in termini di necessità di pulizia e adeguata lubrificazione.
A differenza della M-12, il ciclo di fuoco comincia a otturatore chiuso, condizione che limita l’assimilazione di corpi esterni e non provoca il movimento di masse interne al momento dello sparo, consentendo di portare l’arma col colpo in canna e pronta all’impiego in maniera più sicura rispetto a quanto accade con la PM12 e le sue varianti.
Il peso è di 2,4 kg a vuoto, uno in meno rispetto alla M-12, di conseguenza il trasporto dell’arma risulta più agevole. La cadenza di tiro è di 900 colpi al minuto.
Lo spessore dell’arma va da un minimo di 74 ad un massimo di 86 o 100 mm a seconda della posizione del calcio e della manetta d’armamento; un’altra caratteristica che la rende superiore alla PM12 in termini di portabilità ed occultabilità.
Anche la canna della Beretta PMX è in acciaio speciale; è lunga 175 mm e presenta sei rigature destrorse con passo di 1:254 mm; la canna presenta, come tutte le superfici metalliche esterne, un trattamento protettivo resistente ai graffi e alla corrosione, e tre alette in prossimità della volata che la rendono predisposta all’installazione di silenziatori e soppressori di suono per impieghi tattici.
A distinguere nettamente la PMX dai modelli precedenti ci sono anche le caratteristiche di ergonomia e maneggevolezza. La sicura manuale a tre posizioni, che blocca la catena di scatto, è ambidestra, così come lo è il pulsante di sgancio del caricatore; soltanto il pulsante dello Hold-Open si trova sul solo lato sinistro. La manetta d’armamento può essere svitata a mano dalla sua sede e reinserita in posizione speculare per adattare la PMX all’impiego da parte di tiratori destrimani o mancini.
La Beretta PMX presenta una linea di mira di 20 centimetri; viene fornita in dotazione con mire abbattibili della LPA regolabili (quella posteriore per deriva, quella anteriore per elevazione), montate su una rotaia MIL-STD 1913 Picatinny superiore a piena lunghezza che consente l’uso anche di ottiche di puntamento di qualsiasi tipologia. Altre porzioni di rotaia sono posizionate a ore 3, 6 e 9 sull’astina per consentire l’installazione di accessoristica tattica. Sono presenti anche magliette per la cinghia di tracolla su entrambi i lati.