MINISTRO PINOTTI: “NON ABBIAMO CHIUSO LE STAZIONI CARABINIERI, SBLOCCATO GLI STIPENDI ED INVESTITO IN MEZZI E STRUTTURE”
Primo obiettivo: più sicurezza per gli abitanti della Liguria e la diffusione della cultura della legalità sul territorio. Nel protocollo d’intesa sottoscritto stamattina a Genova tra il governatore Giovanni Toti, il ministro della Difesa Roberta Pinotti e il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette.
Che cosa prevede il documento? «Una collaborazione interistituzionale per il rafforzamento dei presidi territoriali dei Carabinieri, la creazione di un tavolo tecnico per l’attuazione l’adeguamento, il miglioramento e l’efficientamento energetico degli edifici pubblici di pertinenza dell’Arma». Si parte così dalle caserme, presidio sul territorio: «Primo passo è l’efficientamento energetico della Caserma Vittorio Veneto, già sede del comando generale del Battaglione Liguria e che presto diventerà sede del nuovo comando forestale». Sono oltre 2.800 i militari dell’Arma in Liguria, suddivisi in 144 comandi e 210 presidi. Con Toti che a margine della firma fa sapere: «Mi piacerebbe rivedere per le strade della Liguria i famosi “carabinieri di quartiere”, vorrei veder moltiplicate le unità dell’Arma in presidio fisso nei luoghi più sensibili della città di Genova».
Seduto fianco a fianco un ministro del governo di centrosinistra e il governatore Toti, centrodestra. «Ma la sicurezza non è né di destra né di sinistra, ma una necessità primaria dei cittadini – commenta il ministro Pinotti – e durante il mio mandato abbiamo deciso di non chiudere le stazioni dei Carabinieri previste, di investire nella prevenzione antiterrorismo, di colmare la lacuna delle 7 mila unità che mancavano al corpo, di sbloccare gli stipendi e di investire su mezzi e attrezzature».