Putin celebra il missile Burevestinik: “Non ha eguali al Mondo”. Mosca avverte Trump: “Ci adattiamo a ogni sanzione”
Il test del missile a propulsione nucleare
Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato il completamento dei test del missile da crociera Burevestnik, un’arma a propulsione nucleare che, secondo il Cremlino, “non ha eguali al mondo”. Il test si è svolto il 21 ottobre, e ha mostrato le potenzialità del nuovo vettore, in grado di percorrere 14.000 chilometri e di restare in volo per circa 15 ore, eludendo i sistemi di difesa missilistica esistenti.
Il Capo di Stato Maggiore Valery Gerasimov ha definito il risultato una conferma “delle capacità strategiche della Russia nel campo della deterrenza”, aggiungendo che “altri test seguiranno”. Putin, pur celebrando il successo, ha sottolineato che “c’è ancora molto lavoro da fare per mettere l’arma in allerta”.
Nel video diffuso sui canali ufficiali del Cremlino e sui social, le immagini del lancio sono accompagnate da toni trionfalistici e da una colonna sonora marziale. Mosca presenta il Burevestnik come la risposta definitiva alle difese missilistiche occidentali e come simbolo della rinnovata potenza militare russa.
La risposta a Washington e le nuove sanzioni
Mentre Putin arringa l’esercito, il governo russo lancia anche un messaggio politico diretto agli Stati Uniti. Dopo che Donald Trump, tornato alla Casa Bianca, ha approvato le prime sanzioni sul petrolio russo, il vice primo ministro Aleksei Overchuk ha dichiarato che Mosca è “sempre capace di adattarsi” a qualsiasi restrizione economica imposta dall’Occidente.
“La Russia trova sempre il modo di reagire a chi tenta di metterla in ginocchio”, ha affermato Overchuk durante il vertice dell’Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico (ASEAN), dove ha incontrato i primi ministri di Malesia, Vietnam e Cambogia. “Non si può parlare alla Russia con il linguaggio delle minacce o delle sanzioni”, ha aggiunto, ribadendo che “non ci sono mai riusciti e non ci riusciranno mai”.
Tensioni dopo il vertice mancato
Le nuove misure statunitensi arrivano dopo l’annullamento del vertice russo-statunitense di Budapest, conseguenza del rifiuto di Mosca di accettare un cessate il fuoco in Ucraina. In risposta, Trump ha varato sanzioni contro le due maggiori compagnie petrolifere russe, Lukoil e Rosneft, che rappresentano circa la metà delle esportazioni di greggio del Paese.
Putin ha definito l’iniziativa “un atto ostile”, ma ha negato che le restrizioni avranno un impatto significativo sull’economia russa. “Vedremo tra sei mesi”, ha replicato Trump, in un botta e risposta che riaccende il confronto diretto tra Washington e Mosca.
Un doppio messaggio: forza militare e resilienza economica
Tra missili nucleari e sanzioni petrolifere, il Cremlino punta a mostrare una Russia in piedi e pronta a resistere. Il Burevestnik, simbolo di una tecnologia militare che sfida i limiti della fisica, diventa così anche uno strumento politico: un messaggio rivolto non solo ai rivali occidentali, ma anche all’interno del Paese, dove la propaganda di Putin insiste sulla capacità della Russia di sopravvivere – e prosperare – sotto pressione.
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