Tajani evoca Pasolini e le forze dell’ordine: “Poveri cristi pagati quattro soldi”. Labate ribatte: “Ma li pagate voi, siete voi al Governo”
Lo scontro a “Realpolitik” su Rete4
È diventato virale lo scambio andato in onda l’altra sera a “Realpolitik”, il talk di Rete4 condotto da Tommaso Labate. Ospite in studio, il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha acceso la polemica commentando le recenti manifestazioni pro-Palestina e il corteo contro la partita Italia–Israele.
“Sono piazze antisemite — ha dichiarato Tajani —. Sono tanti figli di papà che, invece di studiare, vanno a distruggere vetrine. Io sto con i poliziotti, i carabinieri e i finanzieri, poveri cristi che difendono la libertà e la democrazia, pagati quattro soldi.”
L’affondo di Labate
A quel punto, il conduttore Tommaso Labate ha replicato con una frase secca, sette parole che hanno gelato lo studio:
“Però al Governo ci siete voi.”
Una puntualizzazione che ha costretto Tajani a tornare sui propri passi, ribadendo il concetto ma tentando di correggere il tiro:
“Gli stipendi delle forze dell’ordine li abbiamo già aumentati e continueremo a farlo, ma è vero che guadagnano meno di quanto dovrebbero.”
Il richiamo a Pasolini
Tajani ha poi ripetuto il suo paragone, evocando una celebre riflessione di Pier Paolo Pasolini:
“Come diceva Pasolini, i poliziotti sono figli del popolo, mentre gli altri — quelli che distruggono le vetrine — sono figli di papà.”
Un passaggio che richiama l’idea, spesso citata in ambito politico, della contrapposizione tra chi rappresenta lo Stato e chi protesta contro di esso. Ma in questo caso, la citazione pasoliniana si è trasformata in un boomerang mediatico, scatenando discussioni e ironie sui social.
