Pensioni

COSA C’E’ DI VERO SULLE PENSIONI A PARTIRE DAL 2027

Come tutti sanno l’età pensionabile dal 2011 (Fornero), è legata all’andamento della speranza di vita congelata dal governo Meloni fino al 31.12.2026. Negli ultimi giorni sono iniziate a circolare voci con le quali si afferma l’aumento (sicuro) di 3 mesi in più, a partire dal 2027, per l’accesso alle pensioni di anzianità e di vecchiaia per tutti…

PRECISIAMO

Vale la pena sottolineare che gli aumenti di cui parliamo, NON si applicano ai cosiddetti lavori usuranti nei quali, ahimé, non sono incluse le Forze di Polizia e Le Forze Armate ed il vero problema sta proprio in questa decisione ed allora mi chiedo, come mai ancora oggi le predette amministrazioni ed in particolare il Ministero della Difesa ed il Ministero dell’Interno non hanno mai chiesto che il personale indicato in precedenza venisse inserito nella tabella dei lavori usuranti?

Tra i lavoratoti inclusi nel predetto elenco, tra gli altri troviamo: autisti di mezzi rotabili di superficie, marittimi imbarcati a bordo, trattoristi, gruisti, palombari, lavoratori notturni, addetti alle linee di montaggio con ritmi vincolati, operai che lavorano in galleria, cava o miniera, operai che lavorano ad alte temperature, addetti sanitari ai pronto soccorso, chirurgia d’urgenza ecc.

Secondo la legge, i lavori usuranti sono quelli per i quali è richiesto “..un impegno psicofisico particolarmente intenso e continuativo, condizionato da fattori che non possono essere prevenuti con misure idonee…” Tutte caratteristiche che troviamo nel lavoro quotidiano delle Forze di Polizia e delle Forze Armate durante le missioni in patria ed all’estero.

… il sottosegretario Durigon ha già precisato che il governo Meloni sta pensando a due soluzioni per bloccare tale aumento e/o renderlo meno gravoso. Al vaglio degli esperti ci sono due ipotesi:

  1. Blocco dell’automatismo della speranza di vita per gli anni 2027/2028 così come fatto per il 2025/2026;
  2. Aumento annuale di 1 mese per ogni anno fino al 2029.

La prima soluzione costerebbe al governo una spesa di circa 3 miliardi di euro, la seconda avrebbe un impatto minore e quindi più gestibile.

Fino ad oggi l’aumento dell’età pensionabile per l’aspettativa di vita per i motivi che ho già esposto, è stata sempre applicata anche alle Forze di Polizia e Forze armate. Ma l’aumento NON si è mai applicato all’età massima ordinamentale ovvero i 60 anni per il personale del comparto, fino ai 65 anni previsti per i dirigenti generali ed equiparati. Questo per un motivo; la pensione di anzianità alla quale afferisce il personale ovvero gli attuali 42 anni e 3 mesi (servizio effettivo, maggiorazioni, riscatti e/o ricongiunzioni) fa riferimento ad una norma dell’Assicurazione Generale Obbligatoria; viceversa il limite di età ordinamentale fa riferimento ad una norma specifica (D. Lgs 165/97) al quale si aggiunge l’art. 19 della legge 183/2010 con il quale si riconosce la specificità del comparto sicurezza nei contratti stipendiali e di previdenza. Mi verrebbe di consigliare, alle attuali sigle associative sindacali del comparto, di prendere carte e penna e chiedere al governo di dare attuazione a quanto previsto dalla legge 183 già menzionata soprattutto in considerazione del grave “silenzio” fino ad oggi che ha caratterizzato le amministrazioni centrali interessate.

Dott. Damiano Curcio

Consulente nazionale FGU GILDA UNAMS CSA dell’Università

Consulente nazionale U.S.I.C.Carabinieri

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