Difesa

Crosetto agli attivisti pro Palestina: “Anche se non vi sentite rappresentati dalle Forze Armate, i militari italiani saranno pronti a difendervi”

La miccia della polemica

È bastato uno stand dell’Esercito italiano al Politeama di Palermo per accendere la scintilla. Alcuni attivisti pro Palestina hanno definito “offensiva” la presenza dei militari “mentre migliaia di civili vengono sterminati a Gaza”. Da qui la protesta e l’appello per la revoca dell’iniziativa, promossa come “Villaggio dell’Esercito”, che ha rapidamente assunto un valore politico e simbolico ben oltre la piazza.

La replica di Crosetto

Il ministro della Difesa Guido Crosetto non ha usato giri di parole. In un post su X ha bollato l’equazione fatta dagli attivisti come “illogica, priva di senso e offensiva”.

“L’Esercito Italiano, come tutte le Forze Armate, esiste proprio perché la nostra amata Italia non sia mai più teatro di quella violenza e per concorrere, ovunque possibile, a ripristinare la pace”.

Crosetto ha ribadito che i militari italiani, dal soldato semplice al generale, hanno un solo compito: difendere la Repubblica, i cittadini e le istituzioni. E, con tono diretto, ha aggiunto:

“Anche quei pochi presunti attivisti che non si sentono rappresentati dalle Forze Armate devono sapere che, in caso di pericolo o minaccia, i militari italiani saranno pronti a difenderli”.

Il sindaco Lagalla: tono più soft

Il primo cittadino Roberto Lagalla ha scelto un approccio meno duro, riconoscendo “le riserve espresse da alcuni cittadini”, ma sottolineando che il momento è “propizio per rinnovare un patto di solidarietà e vicinanza tra istituzioni civili e militari”. Una posizione di equilibrio che, tuttavia, non ha placato le critiche.

La protesta degli attivisti e della comunità palestinese

La comunità palestinese “Voci nel Silenzio”, organizzatrice di un presidio di protesta, ha definito l’iniziativa “un rischio di legittimazione della militarizzazione della società civile” e una complicità con “le operazioni belliche di Stati Uniti, Nato e Israele”.
La richiesta al sindaco: revocare immediatamente l’autorizzazione.

La Cgil si schiera con i manifestanti

Al fianco degli attivisti scende la Cgil Palermo, che critica apertamente la scelta del Comune:

“Non condividiamo l’opportunità di esporre mezzi militari in piazza Politeama mentre la guerra e il riarmo creano grande allarme nell’opinione pubblica”.

Il sindacato accusa il sindaco di “doppia morale”: da un lato invocare Santa Rosalia “contro peste, mafia e guerra”, dall’altro alimentare una “retorica militarista in tempi di conflitto”.

Secondo la Camera del Lavoro, in piazza Politeama sarebbe stato più coerente un Villaggio della Pace, realizzato con associazioni, chiesa e sindacati, “per rispondere al bisogno urgente di pace davanti alle migliaia di morti in Palestina”.

Un dibattito che divide

La contrapposizione è netta: da una parte le istituzioni, che difendono il ruolo delle Forze Armate come garanzia di sicurezza e stabilità; dall’altra attivisti, comunità palestinese e sindacati, che denunciano la “normalizzazione della guerra” e chiedono spazi simbolici dedicati alla pace.

Palermo si ritrova così al centro di una polemica nazionale che, ancora una volta, intreccia politica estera, memoria civile e identità collettiva.

Diventa parte di Infodifesa 💼

Sei già un lettore appassionato? Allora sai quanto è importante avere un’informazione di qualità su difesa, sicurezza e forze dell’ordine. Con l’abbonamento ad Infodifesa potrai leggere le nostre notizie **senza pubblicità** e partecipare alle redazioni online e influire attivamente sulle tematiche di interesse.

Sostieni Infodifesa & ABBONATI ORA

📲 Unisciti al canale WhatsApp di Infodifesa!

Vuoi ricevere aggiornamenti, notizie esclusive e approfondimenti direttamente sul tuo smartphone? Iscriviti ora al nostro canale ufficiale WhatsApp!

✅ Iscriviti su WhatsApp

Senza spam. Solo ciò che ti interessa davvero.

error: ll Contenuto è protetto