FACEBOOK LA RIVOLTA DEGLI ANTAGONISTI CONTRO LA POLIZIA. “A MORTE POLIZIOTTI E CARABINIERI”
(Francesca
Musacchio) – Insulti e commenti pesanti
contro Fabio Tortosa e le forze dell’ordine. Centinaia di frasi che, nella
migliore delle ipotesi, augurano la morte a poliziotti e carabinieri, oltre
che all’agente sospeso dal servizio per il post sul blitz alla scuola Diaz,
affollano la pagina Facebook dei Ribelli libertari anarchici. Un fuoco
incrociato di odio e maledizioni, che non risparmiano nessuno.
Musacchio) – Insulti e commenti pesanti
contro Fabio Tortosa e le forze dell’ordine. Centinaia di frasi che, nella
migliore delle ipotesi, augurano la morte a poliziotti e carabinieri, oltre
che all’agente sospeso dal servizio per il post sul blitz alla scuola Diaz,
affollano la pagina Facebook dei Ribelli libertari anarchici. Un fuoco
incrociato di odio e maledizioni, che non risparmiano nessuno.
Sotto la foto del post di Tortosa, in cui il
poliziotto ha scritto di aver fatto parte degli 80 che quella notte entrarono
nella Diaz e che lo avrebbe fatto altre «mille e mille volte», si leggono frasi
durissime: «Ti posso solo augurare il peggio del peggio» e «voi continuate a
chiamarli santi, io continuerò a chiamarli infami bastardi».
poliziotto ha scritto di aver fatto parte degli 80 che quella notte entrarono
nella Diaz e che lo avrebbe fatto altre «mille e mille volte», si leggono frasi
durissime: «Ti posso solo augurare il peggio del peggio» e «voi continuate a
chiamarli santi, io continuerò a chiamarli infami bastardi».
La pagina, creata nel 2012 e che ad oggi conta oltre
6mila «mi piace», è stracolma di attacchi alle forze dell’ordine e ad alcuni
esponenti politici, tra cui il leader della Lega Nord, Matteo Salvini. Nel
mirino degli anarchici anche i fascisti e Casapound.
6mila «mi piace», è stracolma di attacchi alle forze dell’ordine e ad alcuni
esponenti politici, tra cui il leader della Lega Nord, Matteo Salvini. Nel
mirino degli anarchici anche i fascisti e Casapound.
In alcune delle foto pubblicate, come quella
principale del profilo, si vedono gruppi di anarchici in strada, a volto
coperto e armati di bastoni e bandiere nere. Scene dure, che ricordano gli
scontri con le forze dell’ordine durante le manifestazioni di piazza. Non
mancano foto di guerriglia urbana, contro le forze dell’ordine, e addirittura
quelle in cui un aderente al movimento espleta i suoi bisogni fisiologici in
strada, rivolto verso agenti impegnati nei servizi di ordine pubblico. Il
disprezzo per la divisa e ciò che rappresenta, così come per lo Stato e le
istituzioni, è dunque il tema centrale della «comunità».
principale del profilo, si vedono gruppi di anarchici in strada, a volto
coperto e armati di bastoni e bandiere nere. Scene dure, che ricordano gli
scontri con le forze dell’ordine durante le manifestazioni di piazza. Non
mancano foto di guerriglia urbana, contro le forze dell’ordine, e addirittura
quelle in cui un aderente al movimento espleta i suoi bisogni fisiologici in
strada, rivolto verso agenti impegnati nei servizi di ordine pubblico. Il
disprezzo per la divisa e ciò che rappresenta, così come per lo Stato e le
istituzioni, è dunque il tema centrale della «comunità».
Tornando alla vicenda di Tortosa, nella pagina degli
anarchici è stato dato libero sfogo a tutta la rabbia di chi contesta l’operato
di polizia e carabinieri. L’ennesimo commento contro l’agente sospeso recita: «Suscita
più indignazione un like su di un social network del cazzo che il sangue che
quotidianamente cola dalle questure».
anarchici è stato dato libero sfogo a tutta la rabbia di chi contesta l’operato
di polizia e carabinieri. L’ennesimo commento contro l’agente sospeso recita: «Suscita
più indignazione un like su di un social network del cazzo che il sangue che
quotidianamente cola dalle questure».
Scorrendo il profilo Facebook si arriva al blog di
«Controinformazione anarchica», in cui si possono leggere articoli inquietati
che, oltre a raccontare le esperienze di altri gruppi anarchici europei,
appoggiano più o meno apertamente la lotta armata. «Ho voluto caricare su
Internet questo opuscolo della Cospirazione delle Cellule di Fuoco (CCF) –
scrive l’autore – dove vi sono informazioni importanti riguardo questa realtà
che in Grecia sta mettendo in grave difficoltà il Capitale e lo Stato. Credo
che sia importante diffondere le parole e sopratutto le azioni di questo gruppo
anarchico-insurrezionale, sopratutto perchè, per quanto mi riguarda, il nostro
movimento negli ultimi tempi sta andando incontro ad un becero riformismo, il
quale non fa altro che mettere in seria difficoltà la prospettiva della
realizzazione di una realtà antiautoritaria. Chi vi parla, come saprete bene,
non è un anarco-individualista e nemmeno condivido, a livello teorico e di
prospettive future, tantissimo le posizioni delle CCF. Ciò che però credo vada
preso come esempio è la totale abnegazione di queste persone per la loro causa
e l’utilizzo della «propaganda col fatto», cosa che appunto da noi manca ed è
assolutamente necessario riscoprire, al fine di far tremare dalle fondamenta il
Leviatano e la sua corona.
«Controinformazione anarchica», in cui si possono leggere articoli inquietati
che, oltre a raccontare le esperienze di altri gruppi anarchici europei,
appoggiano più o meno apertamente la lotta armata. «Ho voluto caricare su
Internet questo opuscolo della Cospirazione delle Cellule di Fuoco (CCF) –
scrive l’autore – dove vi sono informazioni importanti riguardo questa realtà
che in Grecia sta mettendo in grave difficoltà il Capitale e lo Stato. Credo
che sia importante diffondere le parole e sopratutto le azioni di questo gruppo
anarchico-insurrezionale, sopratutto perchè, per quanto mi riguarda, il nostro
movimento negli ultimi tempi sta andando incontro ad un becero riformismo, il
quale non fa altro che mettere in seria difficoltà la prospettiva della
realizzazione di una realtà antiautoritaria. Chi vi parla, come saprete bene,
non è un anarco-individualista e nemmeno condivido, a livello teorico e di
prospettive future, tantissimo le posizioni delle CCF. Ciò che però credo vada
preso come esempio è la totale abnegazione di queste persone per la loro causa
e l’utilizzo della «propaganda col fatto», cosa che appunto da noi manca ed è
assolutamente necessario riscoprire, al fine di far tremare dalle fondamenta il
Leviatano e la sua corona.