Esercito

Esercito Italiano a -40°C: addestramento estremo per le Truppe Alpine nel laboratorio del gelo di Bolzano

L’Esercito Italiano ha recentemente condotto una serie di test su personale, armi ed equipaggiamenti a temperature estremamente basse, con l’obiettivo di sviluppare la capacità di combattimento in ambienti artici e sub-artici.
Questi esperimenti, coordinati dal Comando delle Truppe Alpine, si sono svolti presso la struttura tecnologica TerraXcube, situata nel NOI Techpark di Bolzano, e sono durati oltre una settimana.

Temperature estreme e test operativi sui materiali

Le prove hanno visto temperature scendere fino a -40°C e hanno coinvolto una vasta gamma di materiali e attrezzature. Sono stati testati armi, capi di vestiario ed equipaggiamenti speciali, tende, stufe e razioni alimentari da combattimento.

Questa iniziativa rappresenta un’estensione dei test avviati all’inizio dello scorso anno in Norvegia, vicino al Circolo Polare Artico, dal 2° Reggimento Alpini durante la grande esercitazione alleata Nordic Response 24.

Inoltre, questi test integrano la sperimentazione effettuata sul Monte Bianco lo scorso dicembre nell’ambito di Campo Alta Quota, una campagna del Centro Addestramento Alpino di Aosta realizzata in collaborazione con il CNR e diverse università italiane.


Collaborazioni con industria e ricerca per il combattimento artico

Il processo di sviluppo delle capacità di combattimento in ambienti artici e sub-artici dell’Esercito prevede diverse forme di partnership con l’industria e con enti di ricerca, con l’obiettivo di sviluppare prodotti e soluzioni tecnologiche idonee al layer artico.

I protagonisti delle esercitazioni

Protagonisti dell’esperienza a Bolzano sono stati:

  • Il 4° Reggimento Alpini Paracadutisti “Ranger”,
  • La Brigata Alpina Taurinense (3° reggimento),
  • La Brigata Paracadutisti Folgore (187° reggimento),
  • Il Comando Genio (reggimento addestrativo),
  • Il Centro Addestramento Alpino di Aosta.

I militari coinvolti sono stati sottoposti a test psicologici e medici da parte di personale specializzato del Comando delle Truppe Alpine e dell’Infermeria Presidiaria di Merano.

Test psicofisiologici sotto stress termico estremo

Le attività hanno incluso un protocollo di valutazione delle funzioni cognitive dei militari in condizioni di stress termico estremo, articolato in tre fasi:

  1. Fase preliminare
    • Somministrazione di due questionari per valutare l’autoefficacia percepita e le strategie di coping.
    • Registrazione di un Profilo da Stress con strumentazione Biofeedback, che ha consentito la rilevazione di parametri psicofisiologici come frequenza cardiaca, pattern respiratorio, tono muscolare, temperatura e conduttanza cutanea.
  2. Fase operativa
    • Somministrazione degli stessi test cognitivi a temperature di -20°C e -40°C.
    • Valutazione della percezione dell’intensità termica, del livello di fatica e dell’intensità di alcune emozioni.

Preparazione per gli scenari operativi futuri

Questi test rappresentano un passo significativo nello sviluppo delle capacità operative dell’Esercito Italiano in ambienti estremi, garantendo una preparazione adeguata per affrontare le sfide future in scenari climatici avversi.

Infodifesa è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale

Cosa Aspetti? Al costo di meno di un caffè al mese potrai leggere le nostre notizie senza gli spazi pubblicitari ed accedere a contenuti premium riservati agli abbonati – CLICCA QUI PER ABBONARTI

error: ll Contenuto è protetto