Tensioni ai cortei, Carabinieri: “Serve pugno duro o meglio disarmarci”
“Non possiamo più tollerare che cortei studenteschi, concepiti come pacifici, diventino pretesti per attaccare le Forze dell’Ordine, che per timore di essere inquisite preferiscono arretrare o addirittura subire passivamente aggressioni. Se le istituzioni non agiranno presto e con determinazione, tali fenomeni continueranno a diffondersi pericolosamente. “Urgono regole di ingaggio chiare: la violenza si respinge con la forza, altrimenti disarmateci!”, afferma provocatoriamente Giuseppe La Fortuna, Segretario Nazionale di USMIA Carabinieri.
APPELLO AL GOVERNO: DANNI DA RISARCIRE
“I tumulti a cui stiamo assistendo in questi ultimi tempi non solo calpestano le istituzioni e chi rappresenta lo Stato sul territorio, ma insidiano anche la convivenza civile”. In questo scenario alquanto preoccupante, il Segretario Nazionale rivolge un accorato appello al Governo, sollecitando un intervento urgente affinché i Ministri della Difesa e dell’Interno si costituiscano parte civile contro i facinorosi, esigendo da quest’ultimi il risarcimento dei danni arrecati al patrimonio pubblico e alla collettività. A tale atto dovrà abbinarsi l’obbligo dei lavori socialmente utili per ripristinare i luoghi devastati.
IL RUOLO DELLA SCUOLA
“La violenza e la distruzione delle nostre città non nascono dal nulla”, continua La Fortuna, evidenziando come, in alcuni casi, il comportamento di taluni docenti, piuttosto che promuovere il rispetto delle regole e del dialogo, contribuisca ad alimentare un clima di tensione e ostilità che delinea ideologie marcatamente politiche. È fondamentale che la scuola torni a educare ai valori cardini della nostra cultura, come il rispetto delle regole e il dialogo, pilastri imprescindibili di una società democratica e di uno Stato di diritto.
L’IMPEGNO DELL’USMIA
USMIA Carabinieri ribadisce la propria disponibilità a collaborare con le istituzioni per offrire supporto alle donne e agli uomini delle Forze dell’Ordine, convinta più che mai che per contrastare l’insorgere di questi allarmanti fenomeni sociali sia necessario tutelare chi opera nel campo della legalità, adottando provvedimenti coraggiosi che fungano da forte deterrente per chi scende nelle piazze non per costruire ponti di dialogo, ma per innalzare muri di violenza.
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