Consiglio di Stato conferma la perdita del grado per un carabiniere dopo frode da 500 euro
(di Avv. Umberto Lanzo)
La Genesi di una Frode
Il Consiglio di Stato ha scritto la parola fine a una complessa vicenda giudiziaria che ha scosso l’Arma dei Carabinieri. Con una sentenza depositata il 22 ottobre 2024, i giudici hanno confermato la “perdita del grado per rimozione” di un Appuntato Scelto, respingendo il suo ricorso contro l’annullamento della sanzione precedentemente disposto dal TAR Emilia Romagna. Al centro della vicenda, un elaborato schema fraudolento che ha visto il militare tradire il proprio giuramento per un compenso di 500 euro.
L’Architettura della Truffa
Le indagini hanno rivelato un meccanismo sofisticato, operativo tra dicembre 2020 e maggio 2021, orchestrato ai danni della Zurich Insurance. Il militare, sfruttando la sua posizione privilegiata, forniva a complici esterni informazioni riservate sui turni di servizio del proprio reparto. Questo permetteva di architettare false denunce di furto in coincidenza con i suoi turni di pattuglia, completando l’inganno con la redazione di falsi verbali di sopralluogo che attestavano eventi mai accaduti.
Il Percorso Giudiziario
Il quadro accusatorio si è rivelato particolarmente grave: corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falsità ideologica, simulazione di reato e fraudolento danneggiamento dei beni assicurati. Il procedimento penale si è concluso con un patteggiamento che ha portato a una condanna di due anni di reclusione, beneficiando della sospensione condizionale della pena.
L’Iter Disciplinare e le Motivazioni del Consiglio di Stato
La pronuncia del Consiglio di Stato ha offerto una rigorosa analisi dei rapporti tra procedimento penale e disciplinare, confermando il principio dell’autonomia “temperata” dei giudizi. Le motivazioni della sentenza sono state particolarmente incisive: i giudici hanno sottolineato come l’atto espulsivo sia stato il risultato di un’istruttoria approfondita, basata sulle risultanze penali e sulla sentenza di patteggiamento.
La Gravità delle Condotte
Il Consiglio ha posto particolare enfasi sulla natura delle violazioni commesse. Non si è trattato di semplici infrazioni disciplinari, ma di comportamenti che hanno minato alle fondamenta il rapporto di fiducia tra l’Arma e uno dei suoi appartenenti.
La contiguità con soggetti criminali, emersa dalle indagini, è stata giudicata “del tutto inappropriata per un appartenente alle forze dell’ordine”, rappresentando un tradimento dei valori fondamentali dell’istituzione.
Il Quadro Giuridico
La sentenza ha cristallizzato principi fondamentali nel diritto disciplinare militare. I giudici hanno ribadito l’autonomia del procedimento disciplinare rispetto a quello penale, pur riconoscendo la possibilità di sospensione in casi specifici. La decisione ha sottolineato l’importanza di una valutazione complessiva delle circostanze e della proporzionalità tra sanzione e gravità dei fatti.
Le Conseguenze e gli Effetti
Il provvedimento ha comportato conseguenze drastiche per il militare: oltre alla rimozione dal servizio nell’Arma, è stata disposta l’iscrizione d’ufficio nel ruolo dei militari di truppa dell’Esercito Italiano. La compensazione delle spese processuali, disposta dal Consiglio di Stato, riflette la complessità delle questioni giuridiche affrontate.
Un Monito per il Futuro
La decisione rappresenta un chiaro messaggio: la fiducia pubblica nelle istituzioni di sicurezza non può essere compromessa da comportamenti che violano i principi di integrità e rettitudine.
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