DELTA FORCE, OBAMA RITARDA RAID DI 24 ORE: ELIMINATI SETTE TERRORISTI, NESSUNA TRACCIA DEGLI OSTAGGI
La missione di salvataggio ha avuto luogo nei pressi di Jalalabad, nell’Afghanistan orientale, pochi giorni dopo il rapimento, avvenuto il sette agosto scorso ad opera di un gruppo di insorti afghani della rete Haqqani. Uno degli ostaggi è americano, l’altro è australiano. La Delta Force, una volta ricevuta l’autorizzazione, ha fatto irruzione in una struttura dove si pensava fossero detenuti i prigionieri, eliminando sette terroristi. Degli ostaggi, però, nessuna traccia.
L’operazione è avvenuta 24 ore dopo la richiesta immediata di intervento, non concessa da Obama. Non è chiaro se gli ostaggi siano stati trasferiti prima del secondo tentativo di salvataggio.
In queste ore sono emersi altri dettagli. La Casa Bianca non avrebbe concesso l’autorizzazione perché non vi era consenso unanime tra le diverse agenzie governative. L’impiego dei reparti speciali americani in contesto operativo deve essere sempre autorizzato dal presidente. Soltanto e qualora la vita degli ostaggi è ritenuta in imminente pericolo di vita, l’unità può intervenire senza il via libera del comandante supremo delle forze armate statunitensi. Secondo i funzionari dell’amministrazione, gli ostaggi non si trovavano in pericolo di vita.
La comunità d’intelligence degli Stati Uniti ignora, ad oggi, l’ubicazione dei due docenti. Il Pentagono ha classificato i dettagli dell’operazione, sottolineando in un comunicato che l’intervento è stato autorizzato dietro raccomandazione del segretario alla Difesa Ash Carter e che non vi sarebbe stato alcun ritardo nel dare il via libera al raid.