7 nuovi incursori hanno ricevuto il basco verde del Comsubin le forze speciali della Marina Militare italiana
Ieri, 7 marinai hanno ricevuto l’ambito “basco verde” diventando a tutti gli effetti incursori della Marina Militare, in una cerimonia svoltasi presso il Comando Subacquei e Incursori (Comsubin) della Marina Militare a La Spezia, alla presenza del Sottosegretario alla Difesa, senatore Stefania Pucciarelli, del capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, del capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Enrico Credendino, e di autorità civili e militari.
Il senatore Pucciarelli ha ricordato come: “La consegna del brevetto di incursore della Marina Militare e del tipico basco rappresenta il meritato compimento di un percorso selettivo e formativo di eccezionali difficoltà e severità – capace di mettere a dura prova fisico, mente, tenacia e perseveranza dei pochi che riescono a intraprenderlo e, ancor meno, terminarlo – ma soprattutto l’agognato ingresso ufficiale in una selezionatissima élite di professionisti, da sempre sinonimo per antonomasia del concetto di Forze Speciali”.
Presente alla cerimonia anche la signora Irene Birindelli, figlia della Medaglia d’oro al valor militare ammiraglio Gino Birindelli, padre fondatore dell’incursione navale e del Comando Subacquei e Incursori. “È difficile, davanti a questi reparti così blasonati, non parlare del valore che esprimono, del lavoro importantissimo di alta caratura politica e strategica e l’immenso valore di farlo al buio e senza gli onori della cronaca che lo rende ancora più nobile”. Così ha esordito l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, che ha poi ricordato come in passato sia stato al comando del Comsubin: “Al di là dell’orgoglio nell’essere stato nell’assai invidiabile posizione dell’ammiraglio Rossi– attuale comandante –rimane l’assoluta gratitudine che le Forze Armate hanno per gli incursori della Marina. Permettetemi, nel mio ruolo, di allargare la panoramica e di estendere la grande considerazione che la Difesa ha per tutto il comparto delle Forze Speciali che condividono la realtà del Comando Interforze per le Operazioni Speciali: realtà che oggigiorno è il fiore all’occhiello della Difesa, che ne segna il passo ed è l’esempio di quella che dovrebbe essere la vera integrazione interforze” ha concluso.
L’ammiraglio Credendino ha ricordato ai nuovi incursori che: “la scelta di vita che avete abbracciato, di certo, non è scevra da rinunce e da sacrifici. Voi sarete chiamati ad assumere rapidamente decisioni difficili in momenti di tensione e forte pressione. Vi sarà richiesta iniziativa, perseveranza, tenacia, determinazione oltre a buon senso, equilibrio e tantissimo coraggio”. L’ammiraglio ha poi continuato evidenziando le difficoltà che anche la Marina ha affrontato in questo periodo di pandemia, dicendosi: “grato per la maturità, la consapevolezza e lo spirito di sacrificio mostrati dalla Forza Armata. Parlo degli allievi, in tutti i contesti formativi e addestrativi, degli equipaggi operativi e di tutti gli ambiti in cui donne e uomini della Forza Armata hanno saputo affrontare, con grande senso del dovere, questi tempi incerti”.
L’aver superato le durissime quattro fasi, combattimento terrestre, combattimento in acqua, fase anfibia, condotta di operazioni complesse, caratterizzanti questo processo formativo altamente sfidante per il corpo e la mente apre la strada ad una carriera estremamente entusiasmante nelle Forze Speciali della Marina: componente abilitante nel più ampio complesso capacitivo multidimensionale e multidisciplinare della Forze Armata, nonché nel contesto interforze nazionale di settore, la cui esclusività è ampiamente riconosciuta anche a livello internazionale.
Entrare a far parte del Gruppo Operativo Incursori, il GOI, significa appartenere ad una gloriosa Componente delle forze armate nazionali, erede di straordinarie capacità ideative e di luminose gesta eroiche che nobilitano lo spirito di servizio della Marina e l’italianità. Parliamo di una risorsa altamente operativa formata da straordinari professionisti che nel corso degli anni sono stati impiegati nelle aree più critiche, conducendo in maniera encomiabile operazioni speciali in difesa degli interessi nazionali nella gestione di situazioni di crisi, in Italia e all’estero. Questi successi sono frutto degli elevati standard selettivi e formativi uniti all’intenso addestramento che la Marina Militare applica ai suoi Incursori per assicurare al Paese uno strumento sempre operativamente adeguato ai nuovi scenari internazionali.
Grazie alle possibilità offerte dai vari concorsi ufficiali, sottufficiali e volontari in ferma prefissata, 49 giovani hanno potuto affrontare l’impegnativo corso formativo della durata di circa un anno caratterizzato da quattro fasi distinte, durante le quali gli allievi ricevono l’adeguata preparazione fisica e professionale di base necessaria a condurre operazioni subacquee, anfibie e terrestri.
Solo 7 sono riusciti a concludere il 72° Corso ordinario incursori: “non esiste in Forza armata un percorso talmente selettivo e questo rende la misura dell’impegno e della devozione necessari, per raggiungere questo ambito traguardo” ha ricordato l’ammiraglio Credendino.